Mica facile di questi tempi per un franchise hollywoodiano intitolarsi Predator, con tutto quello che evoca, tra cultura dello stupro e predatori sessuali. Ma, dietro il capovolgimento copernicano nel titolo del quinto capitolo (e prequel), da Predator a Prey (cioè “preda”), non c’è, per fortuna, soltanto l’aria dei tempi.
C’è, è vero, una giovanissima donna “cacciata” da un Predator, ma si tratta di una ragazza comanche nell’America del 1700, desiderosa di diventare una cacciatrice, però costretta a mordere il freno perché le leggi della sua tribù non le consentono quel destino, riservato appunto ai maschi. Una battuta di caccia per uccidere un leone, nella diffidenza sarcastica dei compagni, diventa preludio alla lotta all’ultimo sangue con il Predator, sceso nelle praterie americane per il consueto percorso d’iniziazione.
All’indomita Naru (Amber Midthunder, perfetta, con il make-up di guerra e senza) si continua a ripetere (lo fa pure la madre) che deve rispettare i limiti (del suo sesso, per cui può essere solo moglie e madre), anziché superarli. Un po’ come al franchise stesso che, dopo rilanci e reboot recenti poco efficaci, è finalmente libero di tentare direzioni inedite. Prey, insomma, fa tesoro della lezione che impara Naru (doppiamente preda, anche come appartenente alla nazione indiana, dei bianchi colonizzatori, laidi e privi di ogni fierezza guerriera, alla fine i veri villain). Ma non dimentica le regole d’ingaggio del suo format, benissimo declinate per ritmo e tensione dalla regia di Trachtenberg sull’inedito sfondo delle grandi pianure americane, con tante soluzioni visive suggestive (soprattutto legate all’invisibilità del Predator). Un bel punto di ripartenza.
Il film
Prey
Horror - USA 2022 - durata 100’
Titolo originale: Prey
Regia: Dan Trachtenberg
Con Amber Midthunder, Dane DiLiegro, Stefany Mathias, Benito Hofmann, Stormee Kipp
in streaming: su Disney Plus Timvision
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