Nei tuttofare del terzo film della regista catalana Neus Ballús - operai di Barcellona che intervengono negli appartamenti per aggiustare rubinetti, tubature, condizionatori, impianti elettrici, e nel frattempo discutono, si sfottono, pontificano, litigano, perdono tempo, si fanno attrarre dalle altre vite in cui entrano come invasori - c’è il ricordo dei personaggi di Kaurismäki, o volendo dei lavoratori del Loach più ironico, figure dignitose e anche un po’ spregevoli, a volte passive, altre capaci di ammettere i propri errori.
Nello stile del film, invece, c’è il modello del cinema catalano che a inizio Duemila superò la rigidità del documentario e con film come En construcción (2001) di José Luis Guerín fece del lavoro manuale, della costruzione di un edificio e del dialogo tra la verità del set e la finzione delle situazioni la metafora di un processo cinematografico in continuo divenire.
I tuttofare ha una trama esile che segue la settimana di prova di Moha, operaio marocchino che studia lo spagnolo e vive con due connazionali, e il suo rapporto coi colleghi spagnoli Valero, arrogante e sovrappeso ma in fondo buono, e Pep, prossimo alla pensione e stanco di tutto.
Negli spazi delle case dove i tre uomini intervengono a contare sono soprattutto il tempo (del lavoro, dell’attesa, dell’osservazione) e le psicologie, che nascono dal contesto e cambiano poco alla volta i rapporti di forza in gioco. Oltre lo sguardo di Ballús sulle sue figurine minimali c’è una società a rischio di razzismo, di incomprensione, di esclusione, dove il lavoro non solo è il centro della scena ma è l’unica realtà a cui aggrapparsi.
IL FILM
I tuttofare
Commedia - Spagna 2021 - durata 85’
Titolo originale: Sis dies corrents
Regia: Neus Ballús
Con Mohamed Mellali, Valero Escolar, Pep Sarrà
Al cinema: Uscita in Italia il 09/06/2022
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