Il tennis non è uno sport di contatto: la violenza la concentra in un gesto solitario, rapido e secco come il suono della pallina colpita dala racchetta. Già Hitchcock a suo tempo e poi Guadagnino più di recente hanno trasformato quest’azione nella metafora cinematografica di un desiderio sessuale proiettato e mai appagato. Julie ha un segreto, che s’ambienta nel mondo del tennis giovanile belga, con protagonista un’adolescente talentuosa in corsa per essere selezionata dalla federazione nazionale, parla all’opposto di violenza vera, di molestie sessuali di un allenatore ai danni delle sue allieve e della reazione di chi si chiude nel silenzio o arriva addirittura a suicidarsi.

Nonostante ciò, proprio a partire dall’elegante freddezza del tennis, anche Leonardo Van Dijl lascia fuori campo il cuore narrativo del suo film e si concentra sulla ripresa del gioco (gli allenamenti di Julie, le partite, i singoli colpi), senza mai mostrare l’altra metà del campo e dunque isolando Julie nello spazio, decentrata nelle inquadrature e immersa nei controluce. Il trauma sta dunque dentro le immagini, nella loro ricercata specificità, nella solitudine di un corpo sfiancato dalla fatica ma rotto, in realtà, da qualcosa d’invisibile, mai veramente toccato (ogni volta che qualcuno la sfiora, Julie si ritrae) e definito dai movimenti secchi e dall’espressione vuota della bravissima Tessa Van den Broeck. Al film dovrebbe bastare questo - e basta, a dire il vero, perché la rappresentazione fisica e visiva dello straniamento di Julie è potente - prima del didascalico finale che ripete ciò che è stato mostrato fin dall’inizio.
Il film
Julie ha un segreto
Drammatico - Belgio 2024 - durata 100’
Titolo originale: Julie zwijgt
Regia: Leonardo Van Dijl
Con Tessa Van den Broeck, Grace Biot, Alyssa Lorette, Laurent Caron, Noah Lecloux, Luca de Maar
Al cinema: Uscita in Italia il 24/04/2025
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