Mathieu, il celebre attore francese protagonista dell’ultimo film di Stéphane Brizé (interpretato da Guillaume Canet, che quasi fa il verso a se stesso, o comunque si mette coraggiosamente in gioco), vive una condizione simile al lutto. Nessuno nella sua vita è morto, ma la delusione che egli stesso ha causato scappando dalle prove del suo primo spettacolo teatrale a Parigi, rifugiandosi d’inverno in un albergo di lusso in una cittadina di mare della Bretagna (Hors-saison, “fuori stagione”, è il titolo originale), lo costringe a vivere una condizione sospesa: un intermezzo, come l’ha chiamato Sally Rooney nel suo romanzo. È in lutto per se stesso, Mathieu, sposato con una collega altrettanto famosa a cui ha dato poche spiegazioni, smarrito in un luogo che non conosce, sperduto fra sceneggiature di film che non girerà mai, ridicolo nel suo accappatoio bianco da re denudato, tra saune e zone relax.
Un uomo in pausa, dunque, continuamente riflesso in superfici di vetro che ne rimandano l’immagine sfocata; unica figura viva che riempie spazi altrimenti morti, e per questo un po’ morta anche lei, fuori luogo e fuori dal proprio tempo. Alice, l’amore di gioventù che Mathieu incontra nella cittadina bretone e con la quale spende il resto della vacanza a conversare, passeggiare, ricordare, recriminare, rivivendo la vecchia storia di cui lui ha decretato la fine e sognando vanamente quella nuova (lei però è sposata e con figli, forse è annoiata dalla sua vita in provincia ma impreparata a lasciarla), non è che un fantasma del passato dell’uomo: se non è una proiezione o un sogno, quantomeno è una presenza anche lei fuori luogo. Non nella località del film (Auray, vicino a Quiberon), che al contrario le appartiene e che si riverbera nell’aria dolcemente malinconica di una bravissima Alba Rohrwacher, ma nella vita stessa di Mathieu, arrivato troppo tardi per l’amore e troppo presto per la stagione.
Quando alla festa di matrimonio a cui improvvidamente partecipa Mathieu assiste a uno strano spettacolo di suoni, semplice e pieno di meraviglia tanto quanto il suo mestiere è ormai mediato da troppi fattori, l’uomo ha di fronte a sé l’immagine stessa del suo sfasamento: la sua incapacità di mostrarsi, di vivere. Di esserci. Per le persone che ama, che prima o poi nella vita ha tradito, ma anche per se stesso. E questo nonostante la presenza salvifica di Alice, che lo porta dentro il suo mondo e per un attimo gli restituisce un’anima e un corpo non più ridicolo, non più messo a nudo. L’essenza del cinema di Brizé, anch’egli in pausa dalla foga dei film sul lavoro e dal furore di Una vita, si percepisce nell’intensità effimera del rapporto fra i due protagonisti, nello spazio brevissimo che si viene a creare tra la lentezza dei loro incontri, sottolineata dalle musiche démodé di Vincent Delerm, e la fretta dell’intermezzo che prima o poi dovrà finire. La dolce consistenza del film resta attaccata ai personaggi come una pioggia sottile: un po’ infastidisce, ma invita all’empatia con la grazia di una carezza.
Il film
Le occasioni dell'amore
Drammatico - Francia 2023 - durata 115’
Titolo originale: Hors-saison
Regia: Stéphane Brizé
Con Guillaume Canet, Alba Rohrwacher, Sharif Andoura, Emmy Boissard Paumelle
Al cinema: Uscita in Italia il 25/12/2024
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