L’horror che sa smaterializzarsi, quello che si disperde nello spazio, parcellizza la minaccia e la rende invasiva: la tradizione è lunga, ovviamente, e gioca in controcampo rispetto all’opposto sentire dell’orrore cubitale, delle dimensioni in scala alterata e della fisicità fendente... Vermin, opera prima del francese Sébastien Vanicek (era alla SIC 2023), sta nella sfera degli insetti, categoria aracnidi, quindi gioca tutto sul silenzio, sulla rapidità e sulla sfuggevolezza della minaccia a otto zampe.
La tensione funziona in chiave invasiva, dunque si va d’infestazione dello spazio e anche dei corpi: siamo in un condominio della banlieue parigina e le vittime sono i suoi abitanti, umanità di varia estrazione tra cui primeggia Kaleb, che smercia scarpe farlocche e “roba” varia, e convive con la sorella e insetti d’ogni specie. Quando gli sfugge lo strano ragnetto esotico che ha appena adottato, non immagina la sua velenosità e invasività, e il condominio diventa ben presto uno degli inferni fatti di scale, corridoi e miseri appartamenti che, da [•REC ] a The Horde, l’horror periferico del terzo millennio ci ha insegnato a conoscere.
Vanicek costruisce uno spazio che ben presto transita dalla cubatura condominiale alla vischiosità organica delle tele e dei bozzoli, creando una dimensione terza, che dialoga a distanza con Alien. Le forze dell’ordine portano in dote il tema del contenimento e quello dello scarto sociale, mentre la caratterizzazione dell’umanità condominiale articola lo spettro umano e generazionale, creando nello spettatore le adeguate dinamiche d’attaccamento e rigetto che ogni buon horror, da Romero in giù, deve attivare. Insomma: tensione semplice ma garantita.
Il film
Vermin
Horror - Francia 2023 - durata 103’
Titolo originale: Vermines
Regia: Sébastien Vanicek
Con Finnegan Oldfield, Sofia Lesaffre, Jérôme Niel, Théo Christine, Lisa Nyarko
in streaming: su Amazon Video Apple TV Mediaset Infinity Rakuten TV
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