Nella trepidante attesa di The Substance, il secondo lungo di Coralie Fargeat in arrivo in sala il 30 ottobre (con anteprime il 18), vale la pena tornare al suo rabbioso e sanguinario esordio, che aveva catturato l’attenzione di pubblico e critica nel 2017. L’aurora di Revenge non è, a voler vedere, particolarmente sorprendente - ci sarà tempo, lungo il film, per scene decisamente più folgoranti, una su tutte: la rinascita dalle ceneri di Jennifer -, eppure è interessante se letto come specchio della seconda parte della storia (e del finale), come suo teorico ribaltamento.

La prima immagine di questo revenge movie è il campo lungo di un deserto (la regista racconta che tra le ispirazioni ci sono gli aridi e polverosi Duel e Interceptor). In lontananza un puntino nero si avvicina ronzando: è un elicottero. Poi vediamo lo stesso paesaggio ma virato a un colore verde innaturale, filtrato.

Uno zoom out svela che si tratta dello sguardo con occhiali da sole di un uomo, Richard: in primo piano il suo volto serio, duro, sullo sfondo, fuori fuoco, una ragazza vestita di rosa e un lecca-lecca tra le labbra. La riconosciamo, quel grosso orecchino fucsia a forma di stella lo abbiamo visto sulla locandina del film e lei dovrebbe essere la protagonista.

E allora perché presentarla sfuocata, in secondo piano, quasi un oggetto di arredamento? Forse perché Jennifer (l’ottima Matilda Lutz, una rivelazione) è vista come un oggetto dagli altri tre personaggi (maschili) e dunque la regia della prima parte del film fa di tutto per sottolineare ed esasperare questo sguardo predatorio: la mdp si muove con lente panoramiche lungo il corpo sfacciatamente provocante di Jen, stretto in abiti attillati, cortissimi, lo segmenta (le labbra, i denti, gli occhi, le gambe, il culo) e lo fa a pezzi per esporlo.

Fargeat sembra ripetere, consapevolmente, tutte le inquadrature di cui parla Nina Menkes nel doc Brainwashed: Sex-Camera-Power, in cui la studiosa analizza come il linguaggio cinematografico sia dettato dalle differenze di genere, parla di male gaze spiegando, attraverso esempi e interviste, che ci sono elementi ricorrenti nel mettere in scena il corpo delle donne.

Dunque l’incipit è costruito su questo sbilanciamento a favore di un occhio maschile che guarda e divora la figura femminile: Jennifer è, nella villa ultramoderna di Richard, la ragazza-trofeo, la preda (l’amante e i due amici colleghi sono nel deserto per una battuta di caccia). Di più: Jen è spudoratamente sexy e libera di esserlo, e Fargeat gioca sapientemente con la sensualità esibita della sua eroina, pungola la morale di chi pensa “se l’è cercata”. Ma lei è e rimane una vittima senza colpe («nei casi di stupro la colpa non è mai della vittima» afferma la cineasta in un’intervista su Film Tv n. 36/2018), una vittima di violenza a cui viene tolto l’essenziale punto di vista.

E dopo il rape, la revenge di Jennifer sarà sì quella di braccare e uccidere i suoi aggressori, ma anche quella, soprattutto, di riappropriarsi del proprio corpo - con la già citata scena nella grotta, quando avviene una sorta di metamorfosi, sigillata con il simbolo di un’aquila, animale alato che ricorda inoltre una fenice tra le fiamme - e del proprio sguardo. Ecco allora che, dopo essere stata “uccisa” da Richard, che la spinge da un precipizio per eliminare le prove dei suoi misfatti, “risorge” cambiata, ed è in quel momento che, una volta aperto gli occhi, vediamo la sua prima soggettiva, finalmente il suo point of view, il suo rinascere come soggetto che guarda.

E il finale è, come già detto, un ribaltamento dell’incipit. Torniamo alla villa di Richard: qui abbiamo la sensazione che qualcuno stia osservando l’uomo, finalmente soggiogato agli occhi ferini e vendicativi di Jen, che compare armata di fucile per giustiziarlo, per strappargli questo potere scopico che aveva all’inizio del film. Infatti Revenge si conclude all’opposto rispetto a come aveva cominciato, con lo sguardo dritto in macchina dell’eroina.

Il film
Revenge
Azione - Francia 2017 - durata 108’
Titolo originale: Revenge
Regia: Coralie Fargeat
Con Matilda Anna Ingrid Lutz, Kevin Janssens, Vincent Colombe, Guillaume Bouchede, Jean-Louis Tribes
Al cinema: Uscita in Italia il 06/09/2018
in streaming: su iWonder Full Amazon channel MIDNIGHT FACTORY Amazon Channel Apple TV Google Play Movies Timvision Rakuten TV Amazon Video
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×Rimuoviclaudio1959
di claudio1959 MENO DI UN MINUTO FA
Bellissimo film di Coralie Fargeat regista visionaria che adoro ho visto Revenge al cinema ed ho prontamente acquistato il blue ray. Sono già “mentalmente” in fila x il suo prossimo straordinario film, non vedo l’ora che esce. W IL CINEMA e W GIULIA BONA UNA TOP WRITER
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