All’inizio di Sicilian Ghost Story la mdp attraversava l’aria, la roccia e l’acqua per entrare in una fiaba gotica di mafia nella quale, con crescente orrore, lo spettatore scopriva liberamente trasfigurato uno degli omicidi più mostruosi di Cosa nostra. Iddu, invece, inizia uscendo - alla lettera - dall’occhio di una capra di lì a poco sgozzata in un sinistro rito d’iniziazione e s’inoltra nella cronaca di mafia recente, la latitanza senza fine di “Iddu”, tra le righe Matteo Messina Denaro (Elio Germano, mimetico), incrociata con la vicenda del suo ex padrino di battesimo Catello (Toni Servillo, sull’orlo della maniera), politicastro “amico degli amici” appena uscito di galera e precettato dai servizi segreti per incastrare il boss (o forse no).

Elio Germano
Iddu (2024) Elio Germano

Fin dall’esergo («la realtà è un punto di partenza, non una destinazione») il progetto cinematografico di Grassadonia e Piazza non potrebbe essere più chiaro nella volontà di mettere al bando ogni forma di realismo cronachistico e di stravolgere generi, retoriche e codici del racconto di mafia. Il rischio, che Iddu non riesce davvero a evitare, è quello di slabbrarsi ed esondare da ogni parte, con un disordine anche affascinante (“u Pupu” e il côté quasi misterico della mafia, la goffa naïveté del cognato di Catello), magari pianificato, ma non sempre controllato. D’altronde, è un film spaccato in due metà che quasi si respingono piuttosto che provare a combaciare. Così, da un lato c’è lo stato di cattività quasi metafisico di Messina, incarnazione di un male burocratico (i “pizzini”) e un po’ patetico, murato vivo nello spazio asfittico dell’appartamento di una piacente signora (Barbora Bobul’ová) insieme segretaria e carceriera, dall’altro la parabola grottesca di Catello (ricalcato sull’ex sindaco di Castelvetrano Vaccarino), caricatura dell’ometto di cultura siciliano colluso con “quelli che contano”, alla ricerca di un riscatto impossibile, in bilico tra mafiosi e servizi segreti.

Toni Servillo, Elio Germano
Iddu (2024) Toni Servillo, Elio Germano

E, come se non bastasse, verso la fine, Iddu s’inabissa nella rabbia sorda e quasi irrazionale della giovane agente Mancuso (Daniela Marra) decisa a tutto pur di acciuffare Messina, in aperto antagonismo con superiori molto ambigui e a rischio macchietta (a partire da Fausto Rossi Alesi, in versione veneta). Un ulteriore détour, quindi, anche se ha ragione chi individua una delle ragioni d’interesse del film nella teoria di figure femminili (Antonia Truppo sorella del boss, Betty Pedrazzi moglie di Catello) non meno mostruose degli omologhi maschili, come loro condannate a un’esistenza insenata. Insomma, alla fine Iddu somiglia all’enorme puzzle che Messina, nella noia miserabile della sua “vita da sorcio”, non riesce a concludere, perché gli manca un pezzo. Quello che, a mo’ di sfottò, ci mostra alla fine la sua segretaria-aguzzina, in quel momento sovrapponendosi con evidenza ai due registi-sceneggiatori. Pur tra tante legittime perplessità, un film “a digestione lenta”, torbido, oscuro, sfuggente, pieno d’invenzioni, anche nelle luci di Luca Bigazzi e nelle musiche di Colapesce, sul quale magari tornare in futuro per confrontarcisi di nuovo, certo non da liquidare in maniera tranchant.

Autore

Rocco Moccagatta

Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis. Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme.

Il film

locandina Iddu

Iddu

Drammatico - Italia, Francia 2024 - durata 122’

Regia: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza

Con Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Fausto Russo Alesi, Giuseppe Tantillo

Al cinema: Uscita in Italia il 10/10/2024