Quello che il tempo vuole è la memoria delle cose, il ricordare come atto materico, come funzione dell’esperienza: luci, riflessi, oggetti, spazi, suoni, odori... Sensazioni, prima ancora che ricordi. È su questo che Francesca Comencini costruisce Il tempo che ci vuole, il suo film più personale (insieme all’esordio Pianoforte), atto di presenza alla figura del padre Luigi, prima ancora che naturale atto d’amore di una figlia. Non è solo una questione di ricordare fatti, parole, opere e omissioni, è piuttosto l’insistenza nell’evocare una dimensione relazionale attraverso l’immaterialità degli elementi emotivi, sentimentali, che hanno edificato il suo rapporto col padre. Non che i fatti, i ricordi manchino, c’è anzi tutto un inventario di momenti fondativi, di frasi, di gesti che strutturano il racconto. Il cinema ne è il contenitore, ma anche il contenuto, materia e sostanza di una narrazione che si scandisce nelle tre stagioni della loro storia reciproca: infanzia, giovinezza e età adulta, a definire un arco esistenziale che intreccia il tempo del padre con quello della figlia.

Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano
Il tempo che ci vuole (2024) Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano

Perché poi Il tempo che ci vuole è la posa in opera di una cronologia reciproca, che esclude tutto il resto, tutto ciò che non è cinema - fatta eccezione per la Storia (il terrorismo, il rapimento Moro), che serve da oggettivo contrappunto generazionale e da importante argine dinamico alla deriva del soggettivismo. Perché è evidente che questo è un film profondamente di Francesca Comencini, ma è altrettanto evidente che si tratta del tentativo - riuscito - della regista di collocare se stessa nel tempo, di restituirsi alla propria vita riconoscendo e rispecchiando(si) e rispettando il padre. E allora l’intero arco esistenziale, che va dall’incanto della piccola Francesca dispersa tra campo e fuoricampo sul set di Pinocchio, al suo affiancare l’anziano Luigi nei suoi tardi film, è la matrice di un rapporto con un padre gentile e esigente, che evoca figure immaginarie per renderle concrete (la balena disegnata/imbalsamata) agli occhi della figlia.

Romana Maggiora Vergano, Fabrizio Gifuni
Il tempo che ci vuole (2024) Romana Maggiora Vergano, Fabrizio Gifuni

La quale, crescendo, continuerà a confrontarsi con difficoltà con la realtà, rifugiandosi in paradisi artificiali dai quali non finirà sopraffatta grazie all’esserci costante del padre, al suo starle accanto come presenza concreta, reale, non solo ideale. Il film racconta tutto questo come un atto di fede nel dialogo tra la dimensione immaginaria e quella reale che Luigi, padre e regista, ha offerto a Francesca, figlia e regista: la lezione della vita che viene prima del cinema e che, però, il cinema permette di trasmettere è il punto focale di un ritratto a due che Francesca Comencini ci consegna con la sincerità di un filmare traslucido (Luca Bigazzi è qui a livelli altissimi), che non cerca mai le nettezza dei contorni, l’evidenza plastica della rievocazione, preferendo l’emozione del tempo. Romana Maggiora Vergano riesce nell’impresa di elaborare in presa diretta i fantasmi di Francesca, così come Fabrizio Gifuni disegna dolcemente i tempi e le fermezze di Luigi.

Autore

Massimo Causo

Critico e programmatore cinematografico. Collabora con il Torino Film Festival, è membro dell'EFA (European Film Academy). Nel Comitato Direttivo di “Filmcritica”, è redattore della rivista di cinema e audiovisivi nelle scuole “Il Ragazzo Selvaggio” e collabora con le riviste “Cineforum”, “Duels”, “Sentieri Selvaggi” e “Uzak”. Ha insegnato Storia e Critica del Cinema all’Università del Salento ed è autore di alcune voci sul cinema italiano e internazionale per l'Enciclopedia del Cinema Treccani. Ha pubblicato monografie su Kathryn Bigelow, Yılmaz Güney, Amir Naderi (con G. Paganelli), Andrej Konchalovskij, Maurizio Nichetti (con C. Chatrian), Francesco De Robertis, Michele Placido, Ugo Tognazzi, Lucia Bosè, Margherita Buy, Valeria Golino, sulla saga horror “Halloween – Dietro la maschera di Michael Myers” (con D. Di Giorgio).

Il film

locandina Il tempo che ci vuole

Il tempo che ci vuole

Drammatico - Italia 2024 - durata 110’

Regia: Francesca Comencini

Con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano, Anna Mangiocavallo, Luca Donini, Daniele Monterosi, Lallo Circosta

Al cinema: Uscita in Italia il 26/09/2024