Love Lies Bleeding, ovvero “l’amore giace sanguinando”, è il titolo di una poesia di Christina Rossetti, di una canzone di Elton John e di una pièce di Don DeLillo, il quale però ha scomposto le parole tramite trattini, mutandone il senso: “amore-bugie-sanguinamento”. A Rose Glass poco importa come lo leggiamo, perché l’ispirazione per il titolo le è venuta da un pittoresco fiore amaranto che porta lo stesso nome, con petali raccolti in grappoli cadenti: «Bello, ma anche brutto, e melodrammatico», nelle parole della regista britannica che, dopo l’acclamato Santa Maud, si trasferisce oltreoceano per la sua opera seconda. Che ha scritto con già in mente il corpo attoriale divistico e queer di Kristen Stewart per la protagonista Lou, impiegata in una palestra ad alto tasso testosteronico dove il suo fisico esile sembra farsi ancora più minuto e ingobbito per rendersi sostanzialmente invisibile, come per sfuggire al machismo imperante che la circonda, e ai guai che la sua famiglia si porta appresso: con suo padre non parla da anni, sua sorella è incastrata in un matrimonio infelice con un marito violento e ottuso.
Quando in città arriva Jackie, forestiera misteriosa (il film è anche una variazione al femminile sul classico tema dello straniero laconico che porta guai, da Clint Eastwood a Drive) e aspirante culturista, la vita di Lou sembra esplodere come un film in bianco e nero che scopra il Technicolor: il corpo scolpito, guizzante, androgino e potente della donna diventa un oggetto del desiderio irresistibile, e tra le due scoppia una passione erotica scomposta ed eccitante, sgraziata e appiccicosa, irrorata di sudore e saliva. Le cose si complicano quando Jackie interviene per aiutare la sorella di Lou a disfarsi una volta per tutte del coniuge bruto, e da lì in poi il film di Glass si scapicolla in una corsa ironica e sanguinosa tra i generi: noir, fantasy, horror, il tutto gloriosamente queer e felicemente fuori dalle etichette.
Nella stagione che ha visto il trionfo della commedia lesbica grottesca, sexy e scanzonata (Bottoms, Drive Away Dolls), Love Lies Bleeding è un’opera paradigmatica, a partire dalla scelta di un’interprete come Stewart, mai così brava nello sfoderare una sottoutilizzata gamma comica, in duetto con la rivelazione Katy O’Brian, artista marziale già vista in The Mandalorian e in Twisters ma qui trasformata in statuario oggetto del desiderio dalle doti sovrumane. Nell’arido panorama del New Mexico anni 80, dominato dai simboli del potere maschile (muscoli e pistole, la palestra e il poligono di tiro gestito da un barbarico, lynchano Ed Harris con extension), Jackie si impossessa dei loro stessi strumenti per elevare a potenza il suo femminile fuori canone, come una supereroina sotto steroidi, pronta a schiacciare i maschi lillipuziani, umiliando con la sua statura impossibile la loro ossessione per le dimensioni. La violenza è copiosa e stilizzata, come in una commedia coeniana dove ottusità e avidità si combinano a garantire i peggiori esiti; come in un Thelma & Louise aggiornato all’era Marvel, sfacciato, sudato, improbabile e spassoso.
Il film
Love Lies Bleeding
Thriller - Regno Unito 2023 - durata 104’
Titolo originale: Love Lies Bleeding
Regia: Rose Glass
Con Katy M. O'Brian, Jena Malone, Kristen Stewart, Dave Franco, Ed Harris, Anna Baryshnikov
Al cinema: Uscita in Italia il 12/09/2024
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