Nessuno mette Maxine in un angolo

È ambiziosa, Maxine, proprio come lo fu il suo doppio Pearl e come testimonia il loro scontro allo specchio - lei giovane e bella vs lei vecchia e disfatta - in X - A Sexy Horror Story (l’attrice è sempre Mia Goth, vera co-autrice): «Non accetterò una vita che non merito». E quello che si merita, anche se dio non vuole, è un «film di serie B con idee da serie A». Basta col porno, ora un film vero, uno straight-to-video, The Puritan II, girato pensando a Psycho II.

Non la conosciamo, la storia del sequel. La immaginiamo. Quella di MaXXXine, invece, vede la protagonista pronta all’esordio ma assillata dalla morte di tutti quelli che ha intorno, uccisi da “The Night Stalker”, un omicida seriale che la vuole fortemente eliminare, dunque censurare (d’altronde per Ti West questa trilogia sangue & tette è contro il nuovo puritanesimo, no?). Ma nessuno mette Maxine in un angolo. La cultura enciclopedica di West la conosciamo da tempo, con la sua capacità di coniugare a piacimento tutti i colori del buio: così la sua Los Angeles Eighties in notturna è filologica, figlia di, una cit. costante e ironica, puro talento al cazzeggio.

Qui non ci sono nemmeno le firme evidenti di conclamata maestria (i virtuosismi di montaggio di X, la vertigine del monologo di Pearl). È giocando con le regole non credibili del genere che dà profondità di lettura: il fatto che tutto assurdamente torni (indovinate chi è l’omicida?) e che tutto giri inverosimilmente intorno all’ombelico della sua attricetta di cinema bis è la forma - sicura, svergognata, cazzara - con cui coglie lo smanioso e amorale protagonismo di oggi, eleva Goth a star bigger than life, e sa d’essere, anche lui, in serie A.

Il film