«Chi è il mostro?», la domanda diventa cantilena infantile, rivolta obliquamente allo spettatore. Chi è il colpevole? Indizi fuorvianti, secondo le regole del giallo. Se brucia un palazzo, sarà stato Minato (Soya Kurokawa) che porta nello zaino di scuola un accendino elettrico, e se il ragazzino torna a casa con l’orecchio sanguinante il responsabile sarà il maestro, e se ancora lui, bello e imbronciato, scaraventa in classe libri e quaderni è probabilmente una vittima di bullismo o al contrario un bullo. La tensione cresce nelle aule azzurrine della scuola in qualche parte nell’“isola sospesa nel cielo”, come in un film d’animazione Ghibli.
La madre single (Sakura Andô) di Minato convoca gli insegnanti e si scontra con un mutismo reticente. Inchini, scuse, silenzio. Il malessere si diffonde e i colori pastelli sfumano nel buio. Titolo originale, Kaibutsu, e con la traduzione Monster il film è approdato in Concorso al 76° Festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura di Yûji Sakamoto (Kore-eda questa volta gli lascia il posto), autore di dorama, serie tv su problemi familiari da districare. Sarà questa incursione da detective story emozionale a dolcificare il consueto ritratto di famiglia del regista giapponese, nonostante i suoi lati oscuri. Una famiglia, quella di Kore-eda, dall’apparenza lirica dove si annidano fantasmi inconfessabili, peccati e bugie. Qui, l’affresco dai colori tenui spezza il ritmo a ogni cambio di posizione della cinepresa. Tre o quattro psico-angolature diverse, tagli secchi di montaggio per gelare azione ed emozione. Rashomon? Non ci sono verità diverse, ci sono solo immagini false.
La musica dell’indimenticabile Ryûichi Sakamoto fiancheggia (per sole due composizioni, prima della morte) la disperazione del ragazzino in bilico tra infanzia e primi desideri. Un bambino dalla gioia irrefrenabile, Yori (Hinata Hiiragi), compagno di classe, è tempestato di scherzi atroci perché, effeminato, sa tutti i nomi dei fiori, ma Minato non lo difende, non ha il coraggio di rivelare il suo affetto. La leggerezza dei loro incontri segreti, corse nei prati, intese e feste si spegne nell’istituzione scolastica, che pure nasconde un terribile mistero, un altro. Chi ha ucciso la nipote della direttrice, schiacciata da un’auto in retromarcia?
Nessuno sembra capire il dorama, neppure il giovane e gentile maestro Hori (Eita Nagayama) che racconta la storia a modo suo, e fruga tra i segreti di penna e di sguardi dei due amici. Unico rifugio di Minato e Yori, un vagone di treno dismesso in mezzo alla boscaglia, arredato come se fosse Natale. Kore-eda torna in Giappone, dopo le incursioni in Corea e a Parigi, e mette in scena una madre abbandonata (il marito è morto in un incidente accanto alla sua amante) apprensiva e “cieca” e un padre vedovo e macho che insulta il troppo dolce figlioletto dal «cervello di maiale». Frantumi familiari. Così, il gioco preferito dei due amici è chiedersi che forma prenderà il loro kami, lo spirito divino shintoista, dopo la morte. A Cannes 2023, il film ha vinto anche la Queer Palm.
Il film
L'innocenza
Drammatico - Giappone 2023 - durata 125’
Titolo originale: Monster
Regia: Hirokazu Koreeda
Con Sakura Andô, Eita Nagayama, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Haruo Tanaka
Al cinema: Uscita in Italia il 22/08/2024
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