Tutti odiano Vincent. Chi? Un uomo qualunque (Karim Leklou), proprio nessuna qualità all’eroe, medio, mediocre, né carne né pesce, buono o cattivo: è solo che la gente comincia ad aggredirlo violentemente, e per nessunissimo motivo, come direbbe Quentin Dupieux. Lo stagista gli sbatte il computer in faccia, il contabile lo pugnala con una penna. Lo vogliono uccidere grandi e piccini. Al bar, in strada, a casa sua.
Si sta come in Dream Scenario di Kristoffer Borgli, ma con il tentato omicidio al posto dei sogni. E quindi, cosa sta mettendo in forma Stéphan Castang, al suo primo film, presentato fuori concorso alla Semaine de la critique 2023? Un’esasperazione del narcisismo contemporaneo (tutti gli occhi sono su di me), una deformazione della competizione lavorativa al tempo del precariato (nel primo atto tutti specificano la propria professione), un’esposizione eccessiva dell’identità (anche i social e le dating app preparano il terreno). Ma anche una pandemia di odio e rancore, che sta tra le shitstorm del web e il risentimento da lockdown.
Può essere tutto questo e può non significare niente di ciò, ma la storiella regge, in una dimensione da parabola grottesca, surreale, paradossale, che poi prende la via di un survival (come, lo vedremo nelle prossime settimane, The Animal Kingdom di Thomas Cailley), perché è meglio abbandonare il superfluo e tornare a lottare per le poche cose che contano; così il film, che dal demenziale si inseriosisce, finisce anche per dar forma a equilibri e squilibri del rapporto di coppia, alle séances de lutte dell’amore. Fossi in voi lo vedrei.
Il film
Vincent deve morire
Horror - Francia, Belgio 2023 - durata 107’
Titolo originale: Vincent doit mourir
Regia: Stéphan Castang
Con Vimala Pons, François Chattot, Karoline Rose Sun, Emmanuel Vérité, Jean-Christophe Folly, Karim Leklou
Al cinema: Uscita in Italia il 30/05/2024
in streaming: su iWonder Full Amazon channel
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