In piena fregola da Zone d’interesse può essere utile tornare su alcuni testi ‘classici’ della filmografia dell’Olocausto, un insieme nutrito e ben identificabile di pellicole (così tanto da meritare un’apposita pagina Wikipedia), tutte più o meno assunte dal lavoro di Glazer sull’immaginario dell’orrore, assunte fuoricampo laddove in campo l’Olocausto come sappiamo non si vede. Pochissimi dei film di questo insieme sono stati girati con il nazismo ancora vivo, vegeto e attivo nel massacrare e sottomettere popoli vicini. Ma tra di essi è significativo uno dei primi film americani di Douglas Sirk (all’anagrafe: Hans Detlef Sierck, tedesco fuggito dal suo paese proprio a causa del regime): Il pazzo di Hitler (Hitler’s Madman, 1943).

locandina
Il pazzo di Hitler (1943) locandina

Il film narra della strage di Ledici, cittadina cecoslovacca rasa al suolo dai nazisti per vendicare l’attentato al Protektor della zona Reinhard Heydrich. Ed è girato a ridosso dei fatti, essendo la strage avvenuta l’anno prima. Ha un impianto molto tradizionale con chiari intenti ‘propagandistici’ (se così possiamo dire): c’è la storia d’amore, le battute e i personaggi buffi, il cattivo fino al midollo; tutti gli stilemi hollywoodiani standard ma piegati al servizio di un netto messaggio politico. Politico non etico, perché la questione etica rimane irrisolta: i nazisti vanno combattuti, non ci si può piegare come sostiene il vecchio Jan Hanka; ma è anche vero che la previsione del saggio si avvera: per ogni nazista ucciso la repressione sarà cento volte più devastante. E così i nazisti alla fine vincono.

" data-credits=
Il pazzo di Hitler

Già perché ‘il pazzo’ forse non è tanto il luciferino Heydrich di John Carradine quanto il Reichfuhrer Himmler che ordina il massacro finale perché il collega appena deceduto era stato “too weak”! Lidice brucia, gli uomini vengono fucilati, donne e bambini deportate nei campi, tutti i personaggi, senza macchia o no, muoiono e la rappresaglia tedesca riduce in cenere le loro speranze. Ma ecco che i cadaveri risorgono per dire agli spettatori di non dimenticare la data della strage: 10 giugno 1942.

" data-credits=
Il pazzo di Hitler

E una dissolvenza  ci lascia davanti a una statua di San Sebastiano, militare – quindi un ‘combattente’ – martirizzato dal Potente di turno. Prima a figura intera, poi mezzo busto e infine primo piano. La scritta ‘The End’, infine, si staglia su uno sfondo di corde per impiccati. Chi si è impiccato? Heydrich con le sue azioni o forse proprio i cechi ribelli? O non è forse il nodo scorsoio un simbolo che racchiude in sé tutta la morte vista fino a quel momento?

" data-credits=
Il pazzo di Hitler

Per comprendere il film di Sirk, e il finale in particolare, è necessario per noi compiere un piccolo esperimento mentale: dimentichiamo gli esiti della Storia e proiettiamoci nel ‘43. I nazisti possono ancora vincere, e non è ancora scoccata la loro ora: in questo modo ci è impossibile vivere le situazioni con la soddisfazione di sapere che i responsabili un giorno la pagheranno, perché né Sirk né chiunque altro ha lavorato al film poteva prevederlo. Guardiamo quelle immagini con l’angoscia di chi non sa come andrà a finire, e con l’assenza di speranza che l’occhio disilluso e perseguitato del regista (il cui figlio in Germania era bambino prodigio del cinema di regime) posa sugli eventi. Hitler’s Madman sembra in effetti un film contro-storico (come, con esiti narrativi diversi, Bastardi senza gloria o il romanzo La svastica sul sole di Philip K. Dick) in cui perisce chi si oppone al nazismo, e la vittoria del Male è inevitabile; cinema apocalittico appunto, girato mentre l’Apocalisse si sta verificando.

Autore

Dario Denta

Nato a Bari nel 1994, ha studiato Matematica e Filosofia tra Perugia e Firenze, caporedattore de Lo Specchio Scuro, è uno dei conduttori del podcast di cinema Salotto Monogatari. Ha scritto su Shiva Produzioni, L’inutile, Ghinea, La Chiave di Sophia, agit-porn e Immoderati e ha dato un piccolo contribuito al Dizionario Mereghetti 2022. Si interessa di estetica del cinema e della videoarte.

Il film

locandina Il pazzo di Hitler

Il pazzo di Hitler

Drammatico - USA 1943 - durata 84’

Titolo originale: Hitler's Madman

Regia: Douglas Sirk

Con Howard Freeman, Patricia Morison, John Carradine, Alan Curtis