Ci sono due film nella vita di Napoleone: quello pubblico, del magnifico soldato, il geniale stratega, il piccolo borghese camaleontico divenuto imperatore, e quello privato, del seduttore, dei molti amori, le passioni, le amanti, Giuseppina, il divorzio. Ed entrambi implicano la caduta, il malinconico tramonto. Mettere tutti insieme quei 52 anni di vita tumultuosa, vorace e ancora enigmatica è probabilmente troppo per un solo film, anche di due ore e 38 minuti. Persino di cinque ore e 30 minuti: infatti, Abel Gance faceva terminare il suo Napoleon con la campagna d’Italia, ben prima che il giovane generale diventasse console o imperatore.
Napoleon di Ridley Scott tenta quello che Kubrick non riuscì a fare e quello che Sacha Guitry fece meglio in una serie di film che in uno unico: dalla Rivoluzione francese alla morte a Sant’Elena, avvalendosi del viso di un attore ambiguo (Joaquin Phoenix), che passa rapido dall’ironia sotterranea alla determinazione alla fragilità, e di una sceneggiatura irrisolta (di David Scarpa), che pare un po’ fatta con i post-it e che alterna metodica (quasi scolastica) battaglie, prese del potere e la vicenda privata di Napoleone e Giuseppina (Vanessa Kirby).
Ed è quest’ultima, in realtà, il fulcro di tutto il film. «Senza di me non sei niente», si dicono vicendevolmente i due coniugi durante un’accorata scena seguita al brusco ritorno dall’Egitto del generale avvisato del tradimento della moglie con un aitante ussaro. E la narrazione è costellata di lettere del protagonista all’amata, anche dopo il divorzio e, addirittura, dopo la morte. Ma la passione vera non scatta mai, perché, insieme a un contorto rapporto di coppia, bisogna dar spazio ad altro, alla politica, alle imprese. Anche queste, spesso, fuggevoli: la campagna d’Italia risolta con una battuta del dialogo, l’Egitto con una scena che potrebbe essere intensa e profetica ma è solo troppo rapida. E dire che Napoleon comincia bene, con la Rivoluzione e la ghigliottina di Maria Antonietta quasi in primo piano e, subito dopo, la prima battaglia, l’assalto alla fortezza di Tolone, notturno, epico, riprese giuste, energia straripante.
Bella anche la battaglia di Austerlitz, soprattutto dal momento in cui i francesi decidono di cannoneggiare il ghiaccio sul quale si muovono i nemici, mentre quella di Waterloo, ingrigita dalla pioggia che ritarda l’azione, è di scuola, memore di tanta pittura e in fondo breve (nulla di fronte al mezzo film che le dedicò nel 1970 Sergej Bondarcuk) e poco empatica. E quest’ultimo è uno dei difetti maggiori di un film senza un brivido (l’unico, forse, si percepisce quando Napoleone tornato dall’Elba si trova di fronte alla “sua” 5ª armata, che invece di catturarlo lo accoglie a braccia aperte, ma è un attimo), un film che passa in fretta da un episodio all’altro senza prendersi il tempo e il respiro dell’emozione. Pare che esista un director’s cut di oltre quattro ore, che forse Apple TV+ (che produce) distribuirà in streaming e che probabilmente ovvia all’effetto frammentario del film. Difficile però che recuperi la passione e la fascinazione assenti.
Il film
Napoleon
Biografico - USA, Regno Unito 2023 - durata 158’
Titolo originale: Napoleon
Regia: Ridley Scott
Con Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Youssef Kerkour, Mamie Barry, Liam Edwards
Al cinema: Uscita in Italia il 23/11/2023
in streaming: su Apple TV Microsoft Store Timvision Rakuten TV Amazon Video Google Play Movies Apple TV Plus
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