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Yaratilan - La creatura

1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Yaratilan - La creatura

di ElsaGreer
8 stelle

A prima vista la serie turca "Yaratilan - La creatura", diretto da Cagan Irmak, sembra ricalcare il mito di Frankenstein, ma a differenza degli scritti di Mary Shelley, il "creatore" di questa serie non dona vita a qualcosa di nuovo, ma resuscita il collega-amico.

La storia inizia come un racconto, narrato dal protagonista, un giovane studente di medicina, Ziya (interpretato da Taner Olmez), ossessionato fin da bambino da un libro, il Libro della Resurrezione, irreperibile, introvabile, quasi una leggenda, che scoprì tra gli scritti del padre, anch'egli medico. Un piccolo enfant-prodige nel campo medico che, da ragazzo, decide di recarsi a Instabul per studiare e perfezionare la sua conoscenza medica e, all'insaputa della famiglia, trovare il famoso libro.

Ziya è mosso da molta ambizione e sulla sua strada incontra un professore di medicina, bizzarro e un pò folle, Ihsan (interpretato da Elkan Kolçak), che sembra celare la verità sul libro e avere le stesse curiosità del giovane ragazzo. Ihsan accoglie il giovane Ziya con benevolenza, con affetto, ma non riesce a domare la fame di conoscenza e onnipotenza del ragazzo. Ihsan è a conoscenza delle antiche formule scritte e ha costruito una macchina per il procedimento di resurrezione, ma con una ferrea regola: usare solo animali e mai esseri umani. Ed è proprio durante uno di questi esperimenti che qualcosa va storto e il professor Ihsan muore. Ecco, in Ziya sembra avverarsi una profezia che nella sua mente lo fa credere onnipotente, la mano che ridona vita. Riporta in vita Ihsan, ma non senza conseguenze...Rinasce un essere vivente che non ha memoria, che non sa chi essere. Viene considerato demone e scacciato dalla gente. Il suo stesso creatore Ziya, per paura, lo abbandona.

Solo gli ultimi lo accolgono, una compagnia di circo itinerante che accoglie nel gruppo personaggi più disparati, afflitti, emarginati, fuggitivi, ma legati fra loro. Sullo sfondo la società turca dei primi del 1900, una società sottilmente criticata dove i buoni sono sempre gli ultimi, una società dove niente è come sembra. Da qui il rinato professor Ihsan si troverà davanti a molte difficoltà, ma soprattutto alla sofferenza e alla morte. Un "demone mostro" che piano piano riprende consapevolezza della sua vita e della sua memoria, grato della nuova opportunità avuta, ma spaventato e deluso dall'uomo, da chi è il vero mostro. Dirà "Chi leggerà questa storia, penserà che la morale è che la scienza avrà conseguenze terribili e devastanti per l’umanità. Ma so per certo, io che sono l’ultimo a raccontarla, che non è così. Perché la colpa non è della scienza, ma del'arroganza dell'uomo"

Yaratilan non ha il finale di Frankenstein, è senza dubbio drammatico, ma culmina nella completa catarsi del Demone-Mostro, di Ihsan, ponendo forte l'attenzione sul genere umano, sullo spettatore che si interroga sul senso della vita, su chi è il vero mostro.

Serie a mio parere riuscita, i due attori protagonisti mi hanno incantato. Serie che si presenta quasi con i toni di una telenovela, dalle mimiche forti dei personaggi, dai dialoghi costruiti ed enfatizzati. Finale non banale, anzi lo discosta dai racconti canonici di Frankenstein. I paesaggi e le ambientazioni di una Insanbul molto affascinante, i personaggi ben costruiti anche i più piccoli. Ne consiglio vivamente la visione.

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