Sulla terza edizione della Festa del Cinema - voluta dall'allora sindaco di Roma Walter Veltroni a guida di una giunta di centrosinistra - pesa il cambio della guardia al Campidoglio, dove siede dal maggio 2008 Gianni Alemanno, di opposto schieramento politico. Per un po' sembra quasi che la kermesse - presentata dalla propaganda dei vincitori come un'inutile spreco - debba quasi saltare. Poi sembra che debba diventare una passerella di solo cinema italiano. Alla fine si decide di andare comunque avanti: cambia il nome che da Festa diventa Festival, ma in sostanza nulla più (tranne che al posto di Bettini siede ora Gian Luigi Rondi). Folta la rappresentanza di cinema italiano, non di grande qualità. Il premio finale, decretato in quest'edizione dal pubblico (mediante distribuzione di tessere), va a Resolution 819, mentre la giuria di critici composta da Edoardo Bruno, Michel Ciment, Tahar Ben Jelloun, Emanuel Levy e Roman Gutek premia Opium War.
- Marc'Aurelio d'Oro : Opium War
- Marc'Aurelio d'Oro (assegnato dal pubblico): Resolution 819
- Marc'Aurelio d'Argento miglior interprete femminile: Donatella Finocchiaro per Galantuomini
- Marc'Aurelio d'Argento miglior interprete maschile: Bogdan Stupka per Serce na dloni