1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
La sua storia è la sua vita in tutti i punti di vista, un film avvincente ed emozionante.
Se devi fare una serie miniserie sulla legenda di Ayrton Senna, sai che qualche rischio lo devi prendere è questo i registi ne erano già coscienzienti, perché sai già che parli di un mito intramontabile che è entrato nei cuori degli appassionati e non, c'è chi lo amava è chi meno, e fare una miniserie su di lui non puoi fare certo degli errori. Ma tranquilli questi errori non c'è ne sono stati...anzi.
La miniserie è un spaccato esatto della sua biografia, da quando era piccolo, alle prime gare sui Kart, dalla Formula 3 inglese fino al quel tragico Gran Premio di San Marino del 1 maggio 1994.
La serie rivive perfettamente tutte le emozioni della sua carriera, dalle vittorie più belle alle sconfitte più cocenti.
Chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo (è non in un video trovato chissà dove) le sue leggendarie gare con rimonte allucinanti, partendo anche dalle retrovie o quando sapeva far "danzare" la sua vettura nel bagnato tanto da chiamarlo "il Re della Pioggia".
Una miniserie Netflix ben fatta, accurata nei dettagli, che si attiene hai fatti accaduti senza strafare e senza “edulcorare" troppo la storia, (come spesso accade) stravolgendo i fatti accaduti solo per rendere la serie Tv o film più accattivante all’ occhio dell’ pubblico.
Con un cast sconosciuto ma molto bravi ad interpretare il loro ruolo.
Anche se nella pellicola si vedendo i chiari usi del VFX, meticoloso é stato il lavoro della Troupe in collaborazione con la strategia della produzione, che sono riusciti a ricostruire i vari circuiti dell’epoca di tutto il mondo usando avvolte lo stesso circuito abbattendo così i costi di produzione, sfruttando questi soldi e le energia della troupe per focalizzarsi e accurare meglio in altri punti rendendo così la serie più godibile.
Buona la fotografia che ha saputo trasmettere al spettatore le varie quattro fasi della vita di Ayrton, partendo dalla fase brasiliana dove aveva dalla sua parte la famiglia è tutti gli affetti e le attenzioni, qui la fotografia ha toni molto più caldi, passando poi alla seconda fase la esperienza inglese, qui i temi sono più cupi, dove volevano trasmettere la solitudine e il distaccamento dall’ Brasile alla terza fase l’arrivo in F1, qui il direttore della fotografia hanno usato una luce diversa con vari contrasti di colori dove comunicasse una certa ostilità è falsità arrivando poi ad Imola, al suo ultimo periodo alla Williams, con toni più blu e di bianco con immagini più etera.
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