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Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883

1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Il retrogusto nostalgico della favola degli 883 prende il via nel corso di un’assolata estate di fine anni ’80. Quella di un ragazzo che di lì a qualche anno avrà per la testa ben altro, ma sogni no, perché quelli saranno sempre i medesimi, quelli di fare della musica il proprio lavoro.

 

Max Pezzali, figlio di un fioraio di Pavia, bocciato in quinta liceo. Invece di unirsi a Cisco, amico di vecchia data, metalmeccanico per necessità, con un ‘chiodo sufficientemente fisso‘ riguardo i rapporti con l’altro sesso e con annesso viaggio estivo in riviera, per tutta ricompensa si ‘squaglierà’ consegnando corone con coccarda ai servizi funebri, che in quel di Pavia, soprattutto in estate, sembrano ‘andare molto‘.

 

Ispirandosi a I cowboy non mollano mai. La mia storia (id.; 2013) autobiografia di Pezzali, riguardo la propria infanzia, la famiglia, la nascita del gruppo creato assieme al suo ex compagno di banco di quinta liceo. La serie firmata da Sydney Sibilia ci getta ai margini degli anni ‘80 del secolo scorso, fino ad affacciarsi ai primi anni ‘90. Prendendosi alcune licenze narrative. Spostando alcuni eventi in termini temporali, modificando personaggi a proprio piacimento – Claudio Cecchetto ha già detto che non si rivede nel sé stesso portato in scena da Roberto Zibetti – ma l’effetto nostalgia riesce probabilmente a catalizzare sia l’attenzione di coloro che quegli anni li hanno vissuti in prima persona, sia chi, come Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, rispettivamente gli alter ego di Pezzali e Repetto, vi si sono avvicinati per obblighi recitativi, o ancora da semplici spettatori. Dribblando musicassette TDK con titoli scritti a pennarello e i motorini Ciao. Le sale giochi e le cabine del telefono. I walkman e i pomeriggi interminabili trascorsi al bar di una piccola città con – citazione doverosa – solo due discoteche, ma in compenso ben centosei farmacie, o nella tavernetta di casa Pezzali, fra compionamenti e idee musicali che tardano ad arrivare.

 

Sibilia, che aveva già saputo rievocare altre atmosfere musicali con Mixed By Erry  (id.; 2023) ci immerge nuovamente nel medesimo periodo storico. Non affidandosi a molti accorgimenti scenici ma soprattutto avvalendosi di una storia universale: quella di una coppia di compagni di classe che sognano da sempre l’America, e che invece si ritroveranno a cantare, e narrare, degli angoli della loro città e dei loro problemi di tutti i giorni.

 

Oltre a Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, scelti al termine di una lunga serie di provini, e divenuti immediatamente simbiotici, come i due loro alter ego; anche il resto del cast s’incastra alla perfezione in un arco narrativo che occupa un quadriennio. Con una particolare menzione per il comico, attore e cabarettista Davide Calgaro, nel ruolo di Cisco, amico storico di Max e coscienza di quest’ultimo.

Contestualmente fonte di motivazioni e ispirazione, ma anche capace di mantenergli i piedi ben ancorati a terra nella sua città natale. La mini serie funziona infatti egregiamente sia per tempi narrativi che per resa. Proprio grazie alla capacità dei due protagonisti di calarsi nella vita di due Peter Parker che pur con una marea di premi vinti hanno come unico scopo quello di giustificarsi agli occhi dei propri genitori per ‘non aver ancora deciso cosa fare da grandi’. Tutto questo nonostante un manipolo di sogni che in parte si sono avverati, perché quelli saranno sempre i medesimi, a quelli proprio Max e Mauro non hanno nessuna intenzione di rinunciarvi.

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