1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Ascese al potere e discese umane in una Gotham noir e un Pinguino sorprendente.
Appena conclusa la serie Now/Sky THE PENGUIN, prodotta da Matt Reeves e con Colin Farrell che torna nei panni del Pinguino. O meglio chiamarlo Oswald “Oz” Cobb sennò s’incazza…!
Poco dopo gli eventi di THE BATMAN Oz, ex galoppino del boss malavitoso Carmine Falcone, si ritrova a dover riempire il vuoto di potere lasciato dai Falcone tra le varie gang e il traffico di droga di Gotham City. Seguiranno intrallazzi, agguati, giochi di potere, intrighi, tradimenti, sotterfugi, rivelazioni ed omicidi nella sua proverbiale ascesa al potere
A mani basse è tra le migliori serie del 2024 se non la migliore per svariati motivi. Innanzitutto l’atmosfera noir cupa e metropolitana, come in The Batman, la fa’ da padrona, ma con l’aggiunta del gangster movie che rimanda molto a I Soprano. E qui arriva la vera forza della serie, ossia nei personaggi, nei dialoghi e nella storia. Senza contare una bella regia e un buon scorrimento delle puntate.
Per primo un Pinguino stavolta molto subdolo, astuto, manipolatore e pianificatore che pur di raggiungere i suoi obiettivi è disposto a sguazzare nella feccia più lercia. Un’altra cosa interessante sono i suoi dialoghi dove solitamente dice agli altri mezze verità e balle, solo poche volte la verità. E il bello è che non sempre lo spettatore ne è consapevole a 360°. Colin Farrell con la camminata ciondolante, il trucco prostetico e gli sguardi lo interpreta molto bene.
Poi c’è il suo giovane braccio destro Victor Aguilar che, un po’ per paura e sorte e un po’ per scelte e ambizioni, decide di diventare qualcuno imparando dal Pinguino e a seguirlo nell’ascesa al potere. All’inizio titubante e un po’ impacciato per poi diventare più sicuro e abile.
Infine c’è Sofia Falcone, la figlia di Carmine appena uscita dal manicomio di Arkham, che intende prendere le redini della famiglia con stratagemmi anche machiavellici e instaurare il suo dominio sulla malavita di Gotham, ma anche altro. Molto sfaccettata, a volte folle, ma molto risoluta, persino terrificante delle volte e con un passato intrigante. L’italoamericana Cristin Milioti è davvero bravissima coi suoi occhioni tanto seducenti quanto inquietanti, per non parlare del suo fisic du role da femme fatale anni ’20.
Molto interessanti anche i personaggi di Salvatore Maroni che “collaborerà” dalla galera con Oz, la prostituta e amante di Oz Eve Karlo e la madre di Oz, Francis Cobb, che sarà un punto fondamentale nella caratterizzazione di Oz.
Non mancheranno i flashback: l’infanzia di Oz con la madre nel tratteggiare quanto fossero tanto uniti quanto subdoli, la tragedia di Victor collegata agli eventi del film e il passato oscuro e ambiguo di Sofia tra gli intrallazzi della sua famiglia e il suo brutto e ingiusto soggiorno al manicomio.
Qui nessun personaggio è pulito, nessuno. C’è una tridimensionalità dove è lecito pure empatizzare con loro, ma che ci porta a capire quanto possono essere dei pezzi di merda, in particolare il Pinguino.
I difetti non sono tanti anche se a volte evidenti. Capitano delle risoluzioni un po’ facilone nell’uscire da alcune situazioni, altre sono messe in scena che sembrano leggermente forzate, a volte ci sono delle frettolosità di narrazione e in due punti appare un deux ex machina buttato lì. Non a caso il settimo episodio è quello più debole. In più a volte l’assenza di Batman potrebbe forse porre due domande.
Comunque il finale ripara tutto, chiude molte sottotrame in maniera molto impressionante e ben collegata con la serie. E per il futuro mi sa’ dovremo aspettare ancora un bel po’ con The Batman 2, ma se la qualità è questa ne varrà molto la pena…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta