1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie
...far from the tree.
Inserendosi di diritto (o forse no? Niente spoiler! E comunque sono riuscito a trattenermi dallo scrivere “e di rovescio”) nel non piccolissimo sottofilone cinematografico denominabile “Tennis & Morte” (del quale ad esempio fanno parte “Strangers on a Train” di Alfred Hitchcock, “il Giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica, “the Witches of Eastwick” di George Miller e “Match Point” di Woody Allen) la mini-serie (ma una 2ª stag. non sarebbe impensabile) “Apples Never Fall” creata per - ed è una piccola garanzia - la Peacock di “the Resort”, “Poker Face” e “Mrs. Davis” da - ed è un bene, e si vede - Melanie Marnich – che proviene infatti da prodotti di medio-alto livello come "Big Love", "the Big C", "the Affair", "the OA" e “the Son” (da Philipp Meyer) – traendola (con altri 6 co-sceneggiatori) da - e forse ciò è meno bene - un romanzo della Liane Moriarty di "Big Little Lies" e "Nine Perfect Strangers"...
(entrambe opere letterarie poi trasposte per la cineserialità “morbida”, m’ad ogni modo in alcuni casi anche molto apprezzabile, del David E. Kelley di “Chicagio Hope”, “the Practice”, “Ally McBeal”, “Boston Public”, “Boston Legal”, “Harry’s Law”, “Goliath” e “Mr Mercedes”: se BLL fu adattato per 2 stag. da HBO a pagine “fredde” e scritto quindi senza ansia da prestazione e/o “senza” pressioni, NPF e ANF sono stati invece il primo e il secondo libro scritti dopo l’exploit, e se per NPF l’operazione di messa in scena cineseriale per Hulu ne ha un po’ risentito ecco che ANF risulta più fresca e appetibile date le condizioni nelle quali si è sviluppata)
...viene per l'appunto salvata (nonostante alcuni classici passi falsi come il recidivo carnet di scelte da idiota di Troy e un “ingolfarsi risolutore” sul finale) dal contesto: dall’esperienza della succitata showrunner alla freschezza della produzione che ha raccimolato un cast (pescando nel bacino degli antipodi) niente male (da Annette Bening a Sam Neill passando per Alison Brie, Jake Lacy, i semi-esordienti Conor Merrigan Turner ed Essie Randles, molto bravi, Georgia Flood, Paula Andrea Placido e Nate Mann) e un comparto tecnico di valore (regìe di Chris Sweeney e Dawn Shadforth, fotografia di Robert Humphreys e Laurie Rose e musiche di Marco Beltrami e Miles Hankins).
In sintesi, “Apples Never Fall” (Far from the Tree: nel bene, nel male e in tutto quello che ci sta in mezzo) è, giusto per rimanere in zona Florida (anche se qui le Keys partecipano solo con un fugace cameo out of Palm Beach, che a sua volta è interpretato dal Queensland australiano), una “BloodLine” che la taglia molto più corta (e con una caratterizzazione dei personaggi non meglio tratteggiata, né più accomodante, ma senz’altro più... piacevole, grazie anche a una maggiore dose di umorismo non indifferente e non inappropriata e ben dosata e ben distribuita).
* * * ¼/½ - 6.75
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