1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
Questo è un altro lavoro da dilettanti della premiata ditta "D'Innocenzo", i registi italiani osannati dalla critica e ca*ati a 0 dal pubblico. E il motivo è presto detto: è tutto clamorosamente, sistematicamente artificioso e fasullo, a partire dalle spuntinature sulla pellicola Kodak come nemmeno nei porno d'epoca. Vengono considerati due maestri, ma sono due adolescenti che credono e giocano a esserlo. La loro scrittura di matrice letteraria è goffa, come sarebbe appunto quella di un adolescente che cerca di essere profondo, con frasi ricercate e nichiliste. Ma è tutta la loro visione a essere finta, con quella ricerca sistematica del brutto che è piatta, monocorde, fine a se stessa e che nasconde il nulla. In una parola: noiosa. Perché i signori D'Innocenzo nulla hanno da dire. Il resto è un ginepraio di cliché e stereotipi, anche visivi, nonostante i grandangoli e lo scouting locations impegnato a trovare i posti più brutti che esistano. La trama gialla è poco credibile, sciatta, interessata solo a mostrare dettagli realistici di inaudita violenza, e siccome sul niente non sinfonda un racconto, ecco il ripiegare sul solito rapporto padre disastrato/figlia disastrata che, però, non è sufficiente a rendere interessanti personaggi tanto repellenti (Timi è bravo, ma non è Hackman né Al Pacino). Come la maggior parte delle serie, una gran perdita di tempo. Cari fratelli, studiate bene l"Abel Ferrara degli anni '90 la prossima volta.
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