1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie
La vita e l'opera, se così si può definire, di quello che è diventato il più celebre pornoattore italiano da inizi anni '80 ai primi del 2000.
Matteo Rovere, che si alterna in regia con Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, struttura in ben sette episodi da circa quaranta minuti ciascuno, l'ascesa alla notorietà del celebre pornodivo di origine abruzzese, senza lesinare particolari a partire dalla tenera infanzia del personaggio.
L'intuizione di individuare in Alessandro Borghi il destinatario di cotal particolare personaggio, si rivela senza dubbio una delle carte vincenti del serial.
Borghi non si risparmia riproducendo i sorrisi e le risate aperte e un po' porcine tipiche della star che è chiamato ad impersonare, e si rivela ancora una volta in parte e convincente.
Restano le pecche, di natura prettamente narrativa, che si annidano quasi sempre nelle strutture a puntata, ove la tendenza ad "allungare il brodo" partendo proprio dall'inizio ed avvalendosi di personaggi ufficialmente di contorno, che si appropriano poco per volta di una centralità sin esasperata (si pensi al pur bravo Adriano Giannini mei panni dell'ingombrante e problematico fratello maggiore Tommaso Tano), o della di lui consorte costretta a prostituirsi (la interpreta con sentimento la brava Jasmine Trinca), finiscono per compromettere seriamente la tenuta narrativa e stilistica del prodotto nel suo complesso.
L'idea di collegare la carriera del noto pornoattore, nonché regista e produttore, col personaggio noto agli adulti ultracinquantenni fruitori del fotoromanzo porno Supersex, "interpretato", se così si può dire, dalla star transalpina Gabriel Pontello, da una parte denota una certa originalità, mentre dall'altra conferma la tendenza delle produzioni televisive a procedere secondo traiettorie narrative concentriche e cumulative ove tutto è utile a inspessire il racconto e la durata del prodotto finito.
Personalmente da sempre ho difficoltà e non riesco ad adattarmi molto facilmente ad una struttura a puntate, e continuo ad ammirare la concisione che spesso rende mirabile, al contrario ,una trasposizione cinematografica, a dispetto di una serialità che affievolisce, quasi sempre, ogni desiderio di dipendenza da racconti inevitabilmente troppo dilatati.
Questione di gusti e di sensibilità, per carità, ma tant'è.....
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