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Supersex

1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Supersex

di Andreotti_Ciro
7 stelle

La vita di Rocco Tano, in seguito Siffredi, è scandagliata sin dalle sue origini, e precisamente dall’infanzia trascorsa nella natia Ortona, fino all’incontro con una serie di fotoromanzi che nei ’70 e fino ai primi anni ’80, hanno rappresentato uno dei lati proibiti della nostra nazione. Perché il titolo della fiction prodotta da NetFlix, altri non è che quello di questa rivista che aveva in Gabriel Pontello, attore francese di film hard e successivo mentore di Siffredi, il protagonista omonimo.

 

Se però gli spettatori dovessero attendersi dalla serie un excursus sul mondo hard degli anni ’80 e ’90 è facile che possano rimanere delusi. Perché in realtà SuperSex è la vita di Rocco Tano e della sua famiglia; e solo di riflesso quella del suo alter ego a luci rosse. Un personaggio la cui parabola narrativa è interpretata da tre attori che ne tratteggiano l’infanzia, l’esordiente Marco Fiore, l’adolescenza e l’ingresso nel mondo dell’hard, con la definitiva perdita dell’innocenza: il ventiquattrenne Saul Nanni. Fino all’età adulta nella quale si cimenta Alessandro Borghi. Tutti e tre abili nel tratteggiare ogni fase della vita prima di tutto privata di Siffredi vista attraverso i legami amicali e di sangue che lo hanno legato al fratello maggiore Claudio, menomato a causa di una rissa di strada. Ai genitori, con uno sguardo particolare al rapporto con la madre Carmela, e agli altri fratelli, membri di una famiglia proletaria come tante della provincia Italiana dei ’70. Fino all’unione più tormentata e importante. Quella con il fratellastro Tommaso, portato in scena da un più che convincente Adriano Giannini, capace di tratteggiarlo attraverso miriadi di tormenti personali. Un uomo al quale il pornodivo è stato legato ancor di più che se fosse stato un vero fratello e al quale si è avvicinato e allontanato più volte nel corso degli anni. A iniziare dal momento nel quale lo seguì fino a Parigi sia per lavorare assieme nel suo ristornante, ma anche in un viaggio iniziatico non solo verso il mondo del proibito ma anche ben distante dalla provincia dalla quale desiderava fuggire.

 

Completa il cast Jasmine Trinca, che impersona Lucia, una vecchia amica (immaginaria) di Ortona, che sconvolgerà la vita dei fratelli Tano, ma che a tutti gli effetti altri non è che la summa di tutte quelle donne, esterne al modo dell’hard, che hanno influenzato la visione femminile che il protagonista ha maturato nel corso della propria vita.

 

A fine visione è inevitabile interrogarsi in merito a quanto ci sia di vero nella serie ideata da Francesca Minieri. Lo stesso Siffredi, che ha assistito alla proiezione in anteprima, ha cercato di spiegarlo, affermando quanto la serie sia nel complesso calzante rispetto alla realtà dei fatti, se non per qualche sbavatura necessaria per dovere narrativo.

 

Fiction che sarà quindi apprezzata da chi desidera assistere alla storia di un uomo la cui vita è, ed è stata, molto più incredibile di qualunque invenzione narrativa.

 

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