3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
Tana per l’orrorehhh!
Funziona così, di norma, coi film, i libri, i dischi e, nel caso in questione, le serie: sia ch’io vi assista in varie gradazioni di binge watching – nel caso vengano pubblicate in un blocco unico oppure recuperandole in seguito – sia rispettando l’ancora abbastanza tipico ruolino di marcia del singolo episodio settimanale: apro un nuovo foglio di LibreOffice o, più spesso, ne sfrutto uno già in uso e… suspense suspense… prendo appunti. Ecco, per i 10 episodi da 45 minuti l’uno (ognuno dei quali - di episodi, non di minuti - apre due dozzine di parentesi senza chiuderne alcuna, ma anzi rilanciando alla “Viva il parroco!”) che costituiscono questa terza annata di “From” (meglio: per i primi 9 e ½, ché nell’ultima mezz’ora del finale di stagione càpitano almeno tre cosette importantucce: un didascalicissimo “lodimo” che spiegona la natura di un paio di personaggi e tutto il loro retroterra deusexmachinale che lo spettatore però non ha minimamente vissuto, e perciò speriamo che al prossimo giro non vi sia un abuso di analessi, ma intervenga una profilassi anti-flashback, un “ritorno” – con annesso un impossibile processo di trasformazione, "generazione" ed accumulo di biomassa in stile Plagiarus praepotens della saga di "Alien" – che chiude una sottotrama che non ha portato ad altro che a quella stessa rentrée e, come cliffhanger, una morte improvvisa e inaspettata che comunque potrà essere “sovra/ri-scritta”, in barba a cosa ne pensa e dice bimbocoso, dal cosiddetto “storywalker”, che non è lo storyteller) non ho scritto – a parte “Bruce McDonald!” – alcunché, e ciò, solitamente, non è un buon segno. E infatti. Perché “From” continua con l’insistere a deambulare lungo la china che s’è scelta, quella che inevitabilmente più prima che dopo porta all’inequivocabile ed implacabile risultato centrale di un bel paio di «Diagrammi di Venn del “WTF!”», questi:
Insomma: se avete presente i "recap" presenti all'inizio di ogni nuovo episodio, ecco: quello è il ritmo che "From" dovrebbe tenere ed esprimere per poter essere considerata una serie normale, identificata come tale. Però, di buono, a parte qualche sfilacciata “risposta” accennata nella suddetta ultima mezz’ora, c’è che almeno, dal PdV dell’horror (d’atmosfera – la stessa, ma in questo caso è un bene, perché oppressiva, persistente, pungolante, inesorabile – e di frattaglie) qualcosina traspare, questo:
Inoltre, dicevo di Bruce McDonald: eh!, quando si dice lo sguardo (introduzione di focali medie che armonizzano i personaggi nel territorio, creando un paesaggio unico tra esseri umani seguìti nel loro stazionarsi e attraversare il contesto spaziale in cui sono immersi e che li circonda e costringe, e non dividono il flusso narrativo in primi piani e totali d’ambiente) e la mano (i bravi attori – Harold Perrineau, David Alpay, Elizabeth Saunders, Chloe Van Landschoot, Scott McCord e la new entry Robert Joy – recitano ancòra meglio, gli attori medi – Eion Bailey, Catalina Sandino Moreno, Hannah Cheramy, Ricky He, A.J. Simmons, Corteon Moore, Kaelen Ohm, Deborah Grover, Simon Webster – recitano bene e i cagnacci maledetti – Pegah Ghafoori, Avery ♥ Konrad, Nathan D. Simmons – non sembrano tali; mentre un buon caratterista, diretto però da Jack Bender e Alexandra La Roche, è Cliff Saunders) del re-gi-sta! E che regista: “Hard Core Logo”, “Pontypool”, “Weirdos”…
Comunque, per il resto, ch’è la somma che fa il totale, il passo quello è: uno avanti, due di lato, uno indietro: accanto al creatore e showrunner John Griffin in sede di sceneggiature è confermato dall’annata scorsa il Jeff Pinkner di “Fringe” che assieme alle new entry di questa stagione, Brigitte Hales e Kristen Layden, stendono tutti i copioni, a riprova del fatto che nonostante tutto una specie di “progetto compatto”, sulla carta, se non lo si ha in mente almeno ne si vuole mantenere un’idea di costruzione in farsi che non coinvolga troppe firme filler, anche se la resa finale, come detto, lascia a desiderare assai (ma quell’aura da guilty pleasure permane). Andrà meglio che con "Lost"? Chi passastorierà, saprà.
Intanto godiamoci il momento più catartico della serie (messo in scena da... Bruce McDonald), quello in cui Jade (David Alpay) spiega a uno scemo, Jim (Eion Bailey), che è scemo:
- Questo [ostinato cercar di comprendere la natura del luogo, coinvolgendo altre persone del posto]... aiuta le persone!
- No! Sai cosa fa questo? Mostra alla gente che tu sei il più intelligente fottuto stronzo nella stanza!
- E allora?! Se questo ci riporta a casa... a chi cazzo importa?!
- Stag. 1 (10 ep., 2022) - 6.25
- Stag. 2 (10 ep., 2023) - 5.75
- Stag. 3 (10 ep., 2024) - 6.25
Tana per l’orrorehhh!
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