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Star Trek: Strange New Worlds

3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2022-2022
  • 10 episodi

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mck

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La recensione su Star Trek: Strange New Worlds

di mck
7 stelle

Diario del capitano, data stellare 21 di Messidoro, nota: gli alieni portano i calzoni corti.

 

“Non cercare di essere più furbo della verità”, si sente ad un certo punto pronunciare durante questa prima stagione di “Star Trek: Strange New Worlds”, e il consiglio/ammonimento è rispettato in pieno dalla serie creata da Akiva Goldsman con Alex Kurtzman e Jenny Lumet [a latere: complimenti, a prescindere dal risultato qualitativo, per la coerente organizzazione di tutte le molteplici space-time line derivate, specialmente per un franchise nato già, oramai quasi 60 anni fa, un po’ alla cazzo di cane, col rifiuto da parte di NBC di un primo pilot, “the Cage” (“lo Zoo di Talos”), con Pike al comando (ep. che verrà utilizzato per la realizzazione della doppia puntata “post-preventivamente aggiustatrice” di “the Menagerie”, nella 1ª stag. di “Star Trek: the Original Series”, in cui Spock rapisce Pike, paralizzato nel corpo e menomato nella mente, per trasportarlo proprio su Talos IV così da consentirgli una vita “normale”, se pur “virtuale”), e l’accettazione di un secondo pilot, “Where No Man Has Gone Before”, con Kirk al timone, che, con alcuni rimaneggiamenti, finirà con l’essere il... 3° ep. della 1ª stag.], perché, rigettando gran parte della bellurica grandeur da fine di astronave, fine di mondo, fine di galassia, fine di universo che caratterizzava “Star Trek: Discovery”, di cui è letteralmente uno spin-off, almeno tanto quanto lo è della serie madre, ecco che “SNW” può essere considerata, per quanto riguarda le tematiche affrontate e la costruzione narrativa verticale, una via di mezzo fra “tOS” (la serie classica) e “Star Trek: the Next Generation” (col rischio “copia conforme” continuamente sfiorato), o, perché no,Star Trek: Picard, e… beh, sì… “the Orville”, che dal canto suo nel frattempo, con la 3ª stag., “New Horizons”, s’è fatta un bel po’ seriosa, mentre da sempre s’è dimostrata molto più Star Trek-canon (e infatti accanto a Seth MacFarlane per un paio di ep. all’anno c’è il Brannon Braga di “tNG”, oltre che di “ST: Voyager” e “ST: Enterprise”) rispetto a “Discovery”.

Unica - ma “grande” - pecca (il)logica: se Pike sa che per almeno un lustro sarà - prima di finire nella scatola ambulante che lo terrà in “vita” - praticamente immortale (“SNW” si svolge un paio d’anni dopo il crossover con “Discovery” e la sua missione quinquennale precede quella con l’Enterprise capitanata da Kirk), beh, che gusto c’è ad affrontare l’ignoto prendendo decisioni senz’alcun rischio per sé e anche - almeno in larga parte dato che quando avverrà il fattaccio sarà ancora a tutti gli effetti pienamente al comando - per gli altri?

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Intermezzo: gran cast e bell’equipaggio.

Anson Mount (Discovery, SNW) - Christopher Pike (tOS, Kelvin Time-Line, Discovery, SNW)
Gigioneggia georgeclooneyanamente, e/ma funziona.

Ethan Peck (Discovery, SNW) - Spock (tOS&M, tNG, Kelvin Time-Line, Discovery)
Oltre a secernere macho-fascino a palate, complice la voce, è molto bravo.

Rebecca Romijn (Discovery, SNW) - Una Chin-Riley / Number One (tOS, Discovery, SNW)
Sempre e per sempre Femme Fatale, qui milf fatale, e protagonista del cliffhanger.

Celia Rose Gooding (SNW) - Nyota Uhura (tOS&M, Kelvin Time-Line, SNW)
Senz’altro il suo è il ruolo più impegnativo dal PdV della mimesi (Nichelle Nichols & Zoe Saldana): missione compiuta.

Jess Bush (SNW) - Christine Chapel (tOS&M, SNW)
Fenotipo: Anya Taylor-Joy; brava e adorabile.

Christina Chong (SNW) - La'an Noonien-Singh (SNW)
Una via di mezzo fra Halston Sage, l’Alara Kitan di “the Orville”, e Cara Gee, la Camina Drummer di “the Expanse”: insomma, cazzuta...

 

 

...e adorabile. E maledetti Gorn!

Melissa Navia (SNW) - Erica Ortegas (SNW)
Brava, simpaticamente adorabile e carinamente cazzuta.

Bruce Horak (SNW) - Hemmer (SNW)
La sua è la caratterizzazione più lattice-protesica/prostetica, ma l’empatia traspare.

Babs Olusanmokun (SNW) - Joseph M'Benga (tOS, SNW)
Dan Jeannotte (SNW) - George Samuel “Sam” Kirk (tOS, SNW)
Paul Wesley (SNW) - James T. Kirk [tOS&M, tNG(M), Kelvin Time-Line]

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Certo è che SNW con una frase ti risolve il problema dei linguaggi differenti: “Local clothing patterns have been downloaded into the buffer as well as universal translators and tricorders.”

Con uno scambio di battute riassume il suddetto crossover (punto di contatto & divergenza) con “Discovery”:
- How the hell did they get warp?
- We gave it to them, Captain. We're less than one light-year out from zero point.
- Zero point?
- Where we and the crew of Discovery opened up a wormhole to the future. Between Kelpien and Klingon ships, there must have been a hundred warp signs. We lit up the sky.
- And their various telescopes were just good enough to see us.

E con un’ultim’aggiunt’ancora ti spiega il salto quantico che la scienza del pianeta (da notare poi anche il momento del passaggio da Primo Contatto a Prima Direttiva: questa è filologia, cazzo!) pre-curvatura ha potuto effettuare grazie alla baraonda nel cielo creata dall’Enterprise con la Discovery: “They collected enough data to reverse engineer a matter/anti-matter reactor.”

Facile, no? Sì, perché “Star Trek: Strange New Worlds” (10 ep. da circa 50’ l’uno diretti da altrettanti registi diversi – con lo showrunner Akiva Goldsman stesso che si mette dietro alla MdP per il pilot, da lui scritto con i co-creatori Kurtzman e Lumet – e un totale di 11 sceneggiatori che si alternano per lo più a coppie) è veramente, e finalmente, non solo una serie à la “Star Trek, ma è pienamente “Star Trek”, con tutti i pregi e i difetti.

 

Nota: questo pezzo è stato pubblicato originariamente come playlist un anno fa: "Diario del capitano, data stellare 21 di Messidoro, nota: gli alieni portano i calzoni corti." 

* * * ¼/½ - 6.75     

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