Espandi menu
cerca
Operazione Speciale: Lioness

2 stagioni - 16 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 2024-2024
  • 8 episodi

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 207
  • Post 138
  • Recensioni 1169
  • Playlist 327
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Operazione Speciale: Lioness

di mck
8 stelle

It's a bird!?! It's a plane!?! Sono un paio di tenere guanciotte!?! It's Taylor Sheridan!!! (semi-cit.)

 

E niente, la Cina è nel mirino dell’asse serial-cinematografaro US/UK: prima con questa seconda stagione di “Special Ops: Lioness”, di là dell’Atlantico, e poi con la prima annata di “Black Doves”, di qua dell’Atlantico. 

 

 

«Come se ci fosse davvero il bisogno impellente di aprire un altro fronte del possibile nel Risiko della realtà con U.S.A. e Cina protagonisti e Regno Unito a fare da tramite, ecco Black Doves”, le nere colombe» et cetera: così principiavo il mio pezzo sulla prima stagione di quella serie, ma solo perché non avevo ancora assistito alla seconda annata di questa serie, eh!

 

E allora, come se ci fosse davvero il bisogno impellente di aprire un altro fronte del possibile nel Risiko della realtà con U.S.A. e Cina protagonisti e Messico a fare da tramite, ecco il ritorno di “Special Ops: Lioness”, le nere, arabe, latine leonesse Marines-C.I.A. che, spostandosi dal Medio Oriente all’America Centrale e poi ancora al Medio Oriente salvano gli U.S.A. da loro stessi e da tutti quegli altri che li odiano, ma sotto sotto quatti quatti cacchi cacchi vogliono anche per loro una fetta del Sogno Americano sventolando il drappo di un proprio Destino Manifesto. 

 

∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ Inizio Intermezzo Fotogrammatico ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼

 

Se mai ve lo steste chiedendo, sì, questo è proprio lo sguardo che avrebbe Nicole Kidman poco prima di ammazzarvi. Ci sono modi peggiori di morire.

 

 

Scherzavo. È questo.

 

 

Black-Dem Kissinger.

 

 

E poi, e poi, e poi - Zoe Saldaña, Laysla De Oliveira...

 

 

...Genesis Rodriguez, Jill Wagner -, e poi sarà come morire.

 

∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ Fine Intermezzo Fotogrammatico ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼

 

Al cast principale – composto da Zoe Saldaña (Joe, agente clandestina della C.I.A. responsabile del programma clandestino Lioness), Laysla De Oliveira (Cruz, marine poi Delta Force), Nicole Kidman (Kaitlyn, capo di Joe e vice di Byron), Morgan Freeman (Edwin, Segretario di Stato), Jill Wagner (Bobby, capo della QRF), Michael Kelly (Byron, Direttore della C.I.A.), Dave Annable (Neal, marito di Joe), Hannah Love Lanier (figlia di Joe e Neal), Thad Luckinbill (Kyle), Jennifer Ehle (Mason, Capo di Gabinetto della Casa Bianca), LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert & Jonah Wharton (squadra QRF), Martin Donovan (investitore finanziario d’alto rango, marito di Kaitlyn) e Bruce McGill (N.S.A.) – si aggiungono Genesis Rodriguez (Josephina, elicotterista - Apache - dell’esercito), Kirk Acevedo (Gutierrez, agente speciale della D.E.A.), Demián Castro (Pablo, fratello ripulito del capo di un Cartello messicano e padre di Josephine), Max Martini (collega di Kyle ed ex di Bobby), Matt Gerald (collega di Cody), Dawn Olivieri (Amber, ufficiale dell’intelligence C.I.A.) e lo stesso Taylor Sheridan (Cody, veterano della Delta Force).

 

∼ ∼ ∼ ∼ ∼  Inizio Dossieraggio  ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼

 

“Voglio bene a quello che era. Voglio bene ai ricordi.” – Josephine, a proposito di suo padre, a Cruz.

 

“Non esiste una guerra morale, e nemmeno una guerra giusta. C’è la sopravvivenza, e poi c’è la resa. Chiedilo a chi è andato a un concerto in Israele quali sono le conseguenze della resa, o a qualsiasi bambino [non “civile”; NdR] a Gaza, per quel che vale, se ne trovi ancora uno [vivo; NdR].” – Joe a Cruz.

 

“Il mondo è a tanto così dal caos, continuamente. Il 5% delle persone è santo, il 5% è cattivo - nell’animo, molto cattivo -, e l’altro 90% è debole, e seguirà chiunque abbia il sopravvento: questo è quello per cui lottiamo, non c’è vittoria, c’è solo il sopravvento. […] Tuo padre è un santo? […] Non è un santo. È un debole? È così che l descriveresti? Pensa solo a tutti quei bambini in quel magazzino prima di rispondere. […] Non è un debole. Allora è cattivo.” – Cruz a Josephine.

 

Gli americani sono sempre stati ingenui, ma non sono stupidi: una bugia di troppo e non ti crederanno nemmeno sul sorgere del Sole.” – Il Segretario di Stato al Direttore della C.I.A., in visita informale. (E quindi sono stupidi, aggiungerei io.)

 

 

Dal 2006 di:

Maybe it's Obama

But he thinks he's too young

Maybe it's Colin Powell

To right what he's done wrong...

-----

Forse è Obama

Ma pensa di essere troppo giovane

Forse è Colin Powell

Per correggere quello che ha sbagliato...

 

Al 2020 di:

Yeah, we had Barack Obama

And we really need him now

The man who stood behind him

Has to take his place somehow...

-----

Sì, avevamo Barack Obama

E abbiamo davvero bisogno di lui ora

L'uomo che stava dietro di lui

Dovrà prendere il suo posto in qualche modo...

 

 

“Io ero al mio terzo mandato alla Casa Bianca. Ricorderà che c’erano stati dubbi sulla legittimità dell’elezione del nostro 43° Presidente, a tal punto che decidemmo che il suo primo mandato sarebbe stato l’ultimo […]. Fummo alquanto meschini… Poi, le Torri Gemelle, e in un solo istante il Congresso, la stampa e tutto il popolo degli Stati Uniti si rivolse a lui in quanto Comandante Supremo. Ci affidammo a lui per guidarci, per parlare e agire in nostro nome, e lui lo fece. Quando parlò al Congresso, il 20 settembre, spaventò a morte ogni singolo leader del mondo, li terrorizzò a tal punto che si comportarono bene dieci anni. Dica pure ciò che vuole su come agì in seguito, ma non può dire niente di un uomo che si presentò al Congresso e incitò la nazione a fare fronte comune. Ci serviva un leader, così lui si erse a tale. Ci affidammo a lui completamente: cosa ha eroso quella fiducia? Come siamo arrivati dove siamo oggi? Non conosco tutti gli ingredienti della ricetta, ma alcuni sì: nessuno può dirsi innocente. Nessun Presidente, nessun membro del Congresso e nemmeno la stampa: nessuno. Sono morte 2977 persone l’11 settembre, e nel mio conto non voglio includere quei maledetti dirottatori, ma questo ci unì. Più di un milione sono morti di covid, e per poco non ci ha divisi: la differenza è nel leader, e noi ne siamo sprovvisti al momento. Il nemico è alle porte e... le nostre sono spalancate. Chiuderle ora porrebbe fine a molte carriere, forse la sua, forse la mia, ma dobbiamo farlo: hanno trovato il modo di entrare, e non parlo certamente delle famiglie affamate del Guatemala: i cartelli hanno guadagnato 13 miliardi di dollari con il traffico di esseri umani: le famiglie affamate non hanno 13 miliardi da spendere. […] Non siamo di certo l’unico Paese con le frontiere aperte: forse è giunto finalmente il momento di ricordarlo ai nostri avversari.” – Il Segretario di Stato al Direttore della C.I.A., verso il 2025 di “Special Ops: Lioness 3 - the Trump Era”: cos’è che diceva Kaitlyn nella prima stagione, un annetto prima, sulla verità? Che le bugie migliori ne sono pervase”? Ecco: appunto. (Al netto del fatto che il Canale di Sicilia non è il Rio Grande.)

 

“Non è [sapere quanto possa essere brutto mantenere la pace] che mi fa stare male, mi fa male sapere quanto poco cambierà.” – Il Direttore della C.I.A. alla sua vice.

 

∼ ∼ ∼ ∼ ∼  Fine Dossieraggio  ∼ ∼ ∼ ∼ ∼

 

Taylor Sheridan come quasi sempre scrive tutte le sceneggiature e dirige anche i primi due episodi lasciando il paio successivo a Michael Friedman e gli ultimi quattro a Stephen Kay, e c’è da dire che la Casa Bianca, il National Mall (tra il Campidoglio e il Lincoln Memorial) e il Potomac non sono mai stati ripresi così bene e da prospettive inusuali.

 

Molto bella la scena del primo incontro conoscitivo tra Josephine e la squadra QRF: in pratica si ripete quello che successe a Cruz nella scorsa annata, con la differenza che lo spettatore adesso conosce bene Bobby e soci e la loro nuova temporanea base d’appoggio: ma le dinamiche non si ripetono uguali e l’acme del climax è controintuitivamente smorzato con sapienza.

 

Momento “ricerca dei tatuaggetti”-bis: “Hai qualche tatuaggio?”, chiede Joe a Josephine che le risponde di no, al che Joe, memore degli errori passati, insiste, intimandole di provarlo con un “Dimostralo”, chiudendo la porta in fronte alla MdP: nuooooooooo!!!

 

Poi, ok, “gli iraniani prendono la mira quando sparano”, ma il rapporto ridicolo è pur sempre quello di 100 nemici stranieri uccisi contro 1 ammeregano graffiato per sbaglio da una scheggia di roccia colpita da un proiettile sparato a cazzo come gli altri mille mila dalla Beduini & Associati.

 

Non siamo ai livelli di stograncazzitudine rilasciati da “24” (o, per dire, da “C.S.I. Miami” e simili) e se si riesce a fare la tara al tutto separando la sboronaggine dal talento e da quelle 2 o 3 verità (che poi son quelle che ti fregano, eh), “Special Ops: Lioness” ha qualcosa da dire sullo zeitgeist.

 

Certo, il suo grosso difetto è che dopo ti vien come quella mezza voglia di atomizzare – tranne U.S.A., Canada, Israele, metà Europa, un pezzo di Kurdistan e se ci si ricorda forse anche Australia e Nuova Zelanda – il Resto del Mondo, ma va beh, poi passa.

 

* * * ½/¾ - 7.25   

 

 

Bibliografia minima.

- Sergio González Rodríguez (1950-2017), “Huesos en el Desierto”, Anagrama, 2002 (“Ossa nel Deserto”, Adelphi, 2006, 2024)

- William Langewiesche, “the Distant Executioner”, Vanity Fair, 2010 (“Esecuzioni a Distanza”, Adelphi, 2011)

- Isabel Fall, “the Helicopter Story”, 2020 (“il Racconto dell’Elicottero”, Zona 42, 2022): “Mi identifico sessualmente con un elicottero d’attacco.”

 

Cronaca estera.

No, Shamsud-Din Bahar Jabbar e Matthew Livelsberger non hanno attraversato il confine col Messico guadando il Rio Grande: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/tra-new-orleans-e-las-vegas-un-esile-filo-rosso.

 

Cronaca locale.

Triangolazione (ci sarà poi modo di tornare a biasimare la podcaster “propagandista guerrafondaia filoatlantista massonico-pluto-rettiliana”, anche se “versione femminile di Francesco Costa” mi sembra molto più centrato ed offensivo come ritratto, ma non adesso, perdio) Italia-U.S.A.-Iran (ingegnere “software-meccatronico” svizzero-iraniano dirottato da Malpensa ad Opera - mica Stephane Omeonga, belga ex Genoa e Avellino, a Fiumicino - invece di ingegneri nucleari cinesi e sino-statunitensi dal crocevia Turchia-Siria-Iraq verso Bushehr, Esfahan o Teheran): https://www.vanityfair.it/news/politica/2021/08/12/masoumeh-ebtekar-donna-piu-potente-iran.      

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati