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La legge di Lidia Poët

2 stagioni - 12 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2023-2023
  • 6 episodi

L'autore

mck

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La recensione su La legge di Lidia Poët

di mck
6 stelle

Some Mutts (Can't Be Muzzled).

 

Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus.
Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia nudità.)
Rumori Fuori Scena: Attrezzista! Una lingua di ricambio, presto!

Ordunque.
Poppe: √. Viste nei primi 5 minuti: e finalmente qualcuno che fa all’ammore senza le magiche lenzuola infeltrite tirate su sin sotto al mento che lì stanno e da lì non si muovono, incollate con una siliconata di montage kit plus e nastro biadesivo retinato. (Matilda De Angelis - Veloce Come il Vento, una Famiglia, Youtopia, the Undoing, l'Incredibile Storia de l'Isola delle Rose, Atlas, Rapiniamo il Duce - sforna un eterogeneo registro espressivo: s’inventa tic, vezzi, caratteristiche: non sempre a segno, ma l’impegno ripaga.)
Mazzafionda: √. Vista, se pur in secondo piano e fuori fuoco, a metà pilot. (Eduardo Scarpetta - "Capri-Revolution", l'Amica Geniale, Qui Rido Io, Carosello Carosone, "le Fate Ignoranti - la Serie" - non riesce a sbagliare una sfumatura manco a pagarlo.)

Ed ecco che così ci si può dedicare con tutta tranquillità alla storia: ch’è pure – al netto di tutti i dispositivi usura(n)ti, di tutte le derivazioni (“Enola Holmes”), di tutte le scorciatoie (la parete di una finta libreria che si apre s’un passaggio segreto non può essere spessa solo 10 cm e risultare perciò falsa anche “a riposo”) e di tutte le ingenuità (la frase “giù al fiume Stura”, stonata ai massimi livelli: d’accordo che 58.187.661 di italiani NON abitano a Torino, però, checcazzo, dai: una bella lavanderina di fine ottocento domiciliata a Legnano o Monza direbbe mai “Oggi sono scesa al FIUME Olona” o “Oggi sono scesa al FIUME Lambro”? Suvvia: è buon senso, mica protolatino!) – carina anzichennò, grondando piacevole ritmo: senza essere un Gran Che, è un piacevole Non So Che.
Certo, in soldoni, il giudizio è presto espresso: Netflix con questo serial ha licenziato un prodotto degno del “nuovo” corso che la RAI sta prendendo [da (Salvo) Montalbano a Imma Tataranni, Lolita Lobosco, Mina Settembre, Blanca (Ferrando), Saverio Lamanna (Màkari), Malik Soprani (Nero a Metà), Marco Buratti (l’Alligatore), Rocco Schiavone] da qualche anno a questa parte (e ciò non vuol essere un insulto: e no, senza “anzi”, però non vuol essere un insulto, punto. Anzi...).

Completano il cast principale le più che buone, direi - anzi - molto valide, prestazioni di Pier Luigi Pasino, Sara Lazzaro e l’esordiente assoluta, from Monza & Brianza e prossimamente in “Brennero”, Sinhéad Thornhill, con una menzione particolare per Dario Aita.
In colonna sonora Amyl and the Sniffers, Florence + the Machine, Thom Yorke, eccetera, con Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e RIIVAL in intro e outro.
Creano Guido Iuculano e Davide Orsini, i quali scrivono con Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo, produce la Groenlandia di Matteo Rovere, (“Veloce Come il Vento”, “il Primo Re”, “Romulus”) che firma alternandosi con Letizia Lamartire (“Saremo Giovani e Bellissimi”) le regìe dei sei episodi (che si sviluppano ognuno verticalmente mantenendo una importante orizzontalità complessiva) e distribuisce world-wide Netflix.

Paradossalmente, il nucleo della realtà storica legata al personaggio reale di Lidia Poët (1855-1949) è, al fondo, moralmente - oltre che “tecnicamente” - rispettato. Sogno quindi & però che, con una contro-storica contro-mossa tarantiniana/tarantinesca, nel corso delle stagioni la Signorina Poët partecipi alla difesa di, nell’ordine, Giovanni Passannante (1878; con un colpo d'analessi, da studentessa universitaria in vacanza premio a Napoli), Pietro Acciarito (1897; nel pieno della carriera, in viaggio di lavoro a Roma) e Gaetano Bresci (che in questa Linea Spazio-Temporale fallisce, rendendosi coerente coi suoi predecessori, nell’intento regicida: 1900, Brianza velenosa), per poi ad un certo punto sbroccare e rendere defunto ella stessa l'apparentemente indetronabile Umberto I a colpi di regi decreti-legge e di sentenze della Cassazione con rilegatura al tritolo. (E che infine si faccia un’idea più chiara su Cesare Lombroso e soprattutto su quella, ehm, per l'appunto, faccia di Thomas Alva Edison.)

The Law According to the Marvelous Miss. Poët, ovvero: quando in Persia andava forte il riso in bianco qui, nella patria della bagna càuda, eravamo già iraniani da un pezzo! Sublime: “...sarebbe disdicevole e brutto veder le donne discendere nella forense palestra, agitarsi in mezzo allo strepito dei pubblici giudizi, accalorarsi in discussioni che facilmente trasmodano…” (dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino del novembre 1883).
Qui invece la sentenza della Cassazione: https://www.lidiapoet.it/lavvocatura.

**¾ (***¼) - 5.95

 

Nota. Questa pagina è stata pubblicata in origine nel febbraio del 2023 come playlist con una parte, quella della... playlist, dedicata al capoluogo sabaudo-piemontese già, post-Risorgimento, capitale (del Regno) d'Italia.

 

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