2 stagioni - 12 episodi vedi scheda serie
StoreggaRaset, ovvero: "Siamo fossili che estraggono fossili."
Memore di quella mezza scemenzuola, manco intera, ch’è (stata) “the Head”, ma attirato tanto dal protagonista Iain Glen, già Jorah “Mai una Gioia” Mormont, per gli amici - e soprattutto per le amiche - Mai ‘na Jorah, detto FriendZone, in GoT, quanto parimenti dall’ambientazione piattaformapetroliferica (l’ampio spettro corre da Gerry Calà a Lars von Trier, e questa playlist [che ora è diventata la recensione che state leggendo; NdA] ne riporta una dozzina, come già in parte qui: “Lampi sull’Edison, Tuoni sull’ENI”) e dalla possibilità di “imparare” lo scozzese, il sardo britanno-regnounitico, e manco nulla sapendo di creatore (David Macpherson, che scrive 4 episodi dei 6 in totale, lasciando gli altri 2 a Meg Salter e Matthew Jacobs Morgan) e registi (John Strickland e Alex Holmes, che si dividono gli episodi: i primi 3 il primo e gli ultimi 3 il secondo), mi dico “Perché no?”: beh, non lo so, però ci sto!
E allora, non tanto “the Fog” quanto invece “the Mist” (il racconto di Stephen King, il film di Frank Darabont, la serie di Christian Torpe), con protocollati (nell’accezione scientifica del termine) dispositivi ed inevitabili (in senso letterale: le cose sono così come stanno) tòpoi: dal più grande, il gruppo di persone in unità di tempo e luogo vs. minaccia esterna, ai più piccoli [il momento del test, da “the Thing”, la Corporazione/MultiNazionale che muove i fili e le fila nell’ombra, da “Alien(s) & C.” (la Multi… Planetaria Weyland-Yutani; e, da “Blade Runner”, la Tyrell), il primo contatto con un’intelligenza aliena, o semplicemente xenica, perché arcaico-bentonica [da “2001: a Space Odyssey” (e “2010: the Year We Make Contact”) a - con l’aggiunta della talassica onda fine-di-mondo - “the Abyss”), tutto il contesto bio-geo-logico/grafico (da “der Schwarm” di Frank Schätzing), la già citata nebbia/bruma, eccetera…], passando per il più indigeribile, ovvero quello del “tizio che è entrato in contatto con l’ignoto, ne ha subito un trauma (fisico e psichico) e ora ha delle visoni sul futuro”: anche no, eh [pur se qui, torno a ribadire, il tutto ha una spiegazione “scientifica” e non misti(fi)cante].
Il pilot è ottimo sino a ¾, poi la serie si adagia un po’ troppo e non riempie il suo passo lungo (fosse stata un film licenziato con le medesime maestranze ecco che probabilmente avrebbe avuto altri problemi - di diversa natura, ma similari per portata - da affrontare, quali ad esempio una stringatezza non ellittica ma didascalica e una caratterizzazione superficiale) con notazioni scientifiche iperrealistiche (pur nel contesto fantastico in cui sarebbero state calate) sviluppate a fondo (dal quorum sensing all’archeo-vita idrocarburoclastica, qui risolta – vuoi per motivi di budget, vuoi per ragioni di mancanza d’inventiva – con un profluvio di felci, ficus e filodendri), ma con passaggi a vuoto nei plot sentimentali, di causa-effetto nel progresso della narrazione e di pretesa costruzione della suspense, però verso la fine, bene o male, quasi tutte le risposte vengono a galla e il cliffhanger terminale (mi riferisco alla destinazione verso la quale i protagonisti vengono fisicamente trasportati piuttosto che all’impatto semi/mini-storeggasco d’avvertimento) non è malaccio.
Oltre a Iain Glen, a tenergli testa e in certe occasioni a superarlo vi sono gli eccellenti Owen Teale (già Alliser Thorne, il Maestro d’Armi di Castle Black in GoT) e Mark Bonnar (“Litvinenko”), immerso nella lettura di “the Kraken Wakes” di John Wyndham, e poi Emily Hampshire, Calvin Demba, Martin Compston, Rochenda Sandall, Richard Pepple, Molly Vevers, Stuart McQuarrie, Abraham Popoola e Mark Addy. Fotografia di John Lee, montaggio di Andrew McClelland e Colin Fair e musiche di Blanck Mass.
Se ci sarà una seconda stagione sarà (?) per forza di cose (?) un qualcosa di “completamente” diverso al quale assisterei volentieri.
Una punta di freccia del pieno Neolitico pescata dal basso fondale del Mare del Nord, ovvero: “Siamo fossili che estraggono fossili.”
(Pezzo inizialmente proposto, in temporanea assenza di una scheda apposita dedicata alla serie, come playlist, qui //www.filmtv.it/playlist/720384/in-serie-91-the-rig-stag-1-2023-storeggaraset-siamo-fossili-che-estraggono-fossili/#rfr:none.)
* * * (¼) - 6.25
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