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The Bad Guy

2 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Andreotti_Ciro

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La recensione su The Bad Guy

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Dopo una vita trascorsa a combattere la mafia il magistrato Nino Scotellaro viene accusato di essere membro di cosa nostra ed è incarcerato all’Ucciardone al termine di un processo fatto di accuse infamanti. Da quel momento Nino progetta la propria vendetta decidendo di diventare quello di cui è accusato.

 

La serie firmata da Fontana e Stasi e scritta assieme a Ludovica Rampoldi e Davide Serino, sigla un cambio di registro del genere thriller a sfondo mafioso divenendo fonte innovativa per una narrazione un tempo appannaggio di uomini dello stato dediti alla lotta a cosa nostra. Le vicende di Nino Scotellaro, Luigi Lo Cascio, in una delle sue performance migliori e intrisa delle proprie radici enfatizzate dal dialetto locale, sono quanto di più simile alle peregrinazioni di Edmond Dantes, anti eroe creato dalla penna di Alexandre Dumas padre e che in questa trasposizione contemporanea ha le sembianze di un magistrato inflessibile, afflitto da una rinite fastidiosa e pronto al sacrificio in favore della cattura del latitante Mariano Suro, regolarmente capace di sfuggirgli a causa del concretizzarsi di un atroce sospetto, ovvero di essere circondato da numerosi traditori. Attorno a Nino si muovono i ricordi di una prima parte di vita passata assieme alla moglie Luvi, avvocato penalista, orfana di un padre magistrato, anch’egli vittima di un attentato mafioso. Ma già qua si concretizza il primo colpo di scena; Nino sceglie di cambiare strategia e una volta arrestato decide di assumere le sembianze di un boss amico di coloro che fino a poco prima cercava di combattere. Il tutto sullo sfondo di una Sicilia differente da quella d’oggi in cui il ponte sullo stretto è ormai realtà e anzi assume un ruolo fondamentale per lo snodo della trama. Stasi e Fontana, duo di registi siciliani già autori della dark comedy: ‘Metti la nonna in freezer’, affidano a un manipolo di attori originari di Palermo, cresciuti fra teatro, cinema e TV e fra i quali si stagliano Fabrizio Ferracane, Antonio Catania e Vincenzo Pirrotta, i ruoli di protagonisti. Fa eccezione la sola Claudia Pandolfi nel ruolo della signora Scotellaro, e arrivando a confezionare sei episodi che si vedono tutti d’un fiato e il cui ultimo vagito è un cliff hanger che apre più di qualche semplice possibilità per un seguito. Da vedere per una sinossi intensa e piena di colpi di scena che permette d’immergersi in una storia ancora fin troppo attuale e verosimile.

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