1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie
"No Dynamite in the Room!" (Forever Western.)
And don't forget the girls of La Belle / They will send you riding straight into hell.
• “GodLess” di Scott Frank, ovvero: il miglior cinema scritto da Cormac McCarthy (è “Figlio di Dio”, è “Meridiano di Sangue” - the Kid e il giudice Holden -, è “la Trilogia della Frontiera”) che Cormac McCarthy non ha scritto.
“Two weeks later, Asa's wife dies of rheumatic fever, so... The folks around here, they like to say that Alice and the old Indian woman conjured up a spell that brung all the bad luck. I just say it goes to show that, eventually, we, all of us, gonna find the dirt, one way or another.”
• Dicono che a breve dovrebbe giungere il nuovo predicatore in paese.
- “You are no man of God!”, dice un norvegese tra il New Mexico e il Colorado a Frank Griffin.
- “God? What God? Mister, you clearly don't know where you are. Look around. There ain't no higher-up around here to watch over you and your young'ns. This here's the paradise of the locust, the lizard and the snake. It's the land of the blade and the rifle. It's godless country. And the sooner you accept your inevitable demise, the longer you're all gonna live.”
• «They didn't call that railroad “underground” for nothing», dice un Buffalo Soldier di BlackDom al suo ospite, durante la calma prima della tempesta, ad un’ora di cavallo da La Belle.
“Misero sottosopra la casa gridando, rovesciarono armadi e ribaltarono mobili. Il rumore era fortissimo, violento e così vicino che Cora ridiscese le scale e si rannicchiò. Non capì cosa dicevano. Poi smisero.
Dalle giunture della botola non entrava un filo di luce né d'aria. Cora non poteva sentire il puzzo di fumo, ma udì il vetro che andava in frantumi e gli schiocchi e il crepitio del legno.
La casa andava a fuoco.”
Colson Whitehead - “the UnderGround RailRoad” - 2016 (trad. di Martina Testa - SUR, 2017)
• La fabbrica di vedove.
La miniera di La Belle, New Mexico, esplode bruciando l’ossigeno e saturando l’aria di tossici gas leggeri e pesanti che impediscono ai sopravvissuti non morti sul colpo (tutti gli uomini in età da lavoro dell'avamposto di colonizzazione e... civilizzazione, dai non più che ragazzi ai non ancora vecchi), così ecco 89 tombe fresche e tanto lavoro per l’imbalsamatore del paese.
Il bandito-predicatore Frank Griffin e la sua banda di circa trenta elementi (una Manson Family ante litteram) compiono per ripicca (la brava gente del posto voleva semplicemente impiccarne due componenti rimasti indietro feriti durante la rapina al treno) un massacro di semi-colpevoli ed innocenti a Creed, Colorado, per poi mettersi sulle tracce di un loro ex-compagno di scorrerie che ha fregato loro l’ultimo malloppo.
Lo sceriffo di La Belle, mentre la miopia incalzante ne tallona l’incedere e ne mina le funzioni, raccoglie, in una radura bagnata di rugiada del mattino e inondata di luce ascendente, fra i cumuli di terra smossa dalle talpe e dai cani della prateria, un bouquet di margherite, lupini e primule da portare sulla tomba della moglie.
Le loro strade - quelle delle vedove, del fuorilegge, del redento (colposo centro gravitico attrattore suo malgrado) e dell’uomo di legge - s’incroceranno, e il mattone e il metallo fungeranno d’assedio. 1884, New Mexico, vicino al confine col Colorado.
Cast a tratti abbacinante: oltre al protagonista Jack O’Connell, solido, al deuteragonista Scoot McNairy, stratificato, e all’antagonista (che non lo diresti una faccia western, e invece sì: come fra i più sotto elencati Bill Paxton, Bill Pullman e Patrick Wilson, “bravi ragazzi” - non proprio vergini del genere, comunque - che in questo decennio sono andati a fare compagnia ai più rodati Jeff Bridges e Kurt Russell) Jeff Daniels ("the Purple rose of Cairo", "SomeThing Wild", "Radio Days", "Blood Work", "the Squid and the Whale", “the NewsRoom”, "the Martian", "the Looming Tower"), perfetto, da evidenziare il magnifico Sam Waterston (anche lui colonna portante di “the NewsRoom”, e poi il Woody Allen più bergmaniano - Interiors, Hannah and Her Sisters, September, Crimes and Misdemeanors -, e “Capricorn One”, “Heaven’s Gate”, “Law & Order”), l’eccezionale Merritt Wever (“Studio 60 on the Sunset Streep”, “GreenBerg”, “Nurse Jackie”, “BirdMan”, “MeadowLand”, “UnBelievable”, “Charlie Says”, “Marriage Story”) e ancora: Michelle Dockery, Tess Frazer, Kim Coates, Thomas Brodie-Sangster, Tantoo Cardinal (“Wind River”, “Hold the Dark”), Duane Howard, Jeremy Bobb…
• E alla fine il predicatore arriva.
Rispetto ai primi 6 ep. [****½(¾)] - i primi 4 di 70’, il 5° di 50’ e il 6° di 40’ - , il 7° ed ultimo ep. [***¾], di 80’, è forse il meno riuscito: deve tirare le fila e le somme, e qualche nodo si strappa e qualche conto non torna, ma, insomma, che bellezza e quale potenza: ****¼(½).
- - - INIZIO SPOILER - - -
Ottima gestione dei climax [l’assedio, la sparatoria (il “mucchio selvaggio” sembra moltiplicare i propri componenti, ne ammazzano uno e ne spuntano altri due, ma in realtà, al galoppo sull’orlo dell’orizzonte, se ne contano non 25, non 30, ma una quarantina) e il duello finali] e degli “anti”-climax [il destino dei Buffalo Soldiers (i reduci afroamericani della Guerra di Secessione, ora allevatori e coltivatori) e quello del vice-sceriffo, e la visione della propria fine da parte di Frank Griffin, destinata a rimanere inconoscibile e a morire con lui; e, a proposito di questo, quanto mi sarebbe piaciuto scoprire il cadavere di Frank Griffin tra gli altri, ucciso da chissà chi durante la sparatoria e senza la propria scena madre...].
- - - FINE SPOILER - - -
“GodLess”, creata (con Steven Soderbergh, per il quale ha scritto "Out of Sight", da Elmore Leonard, dopo aver sceneggiato, sempre da Leonard, "Get Shorty" per Barry Sonnenfeld), scritta e diretta da Scott Frank (gli script di "Little Man Tate", "Minority Report" e "the Interpreter", e quelli di "the LookOut" e - da Lawrence Block - "A Walk Among the TombStones", che ha anche diretto), corre dritta come la First TransContinental RailRoad, concedendosi qualche sosta grazie ad alcuni flash-back proiettati a ritroso analettico sino alla metà del secolo XIX, meravigliosamente inseriti ed utilizzati (quello dedicato alla moglie defunta dello sceriffo: un attimo, un volto, uno schizzo di ritratto affrescato en plein air, una vita).
Comparto tecnico compatto (ed è quasi sempre un valore aggiunto) e non avvicendantesi (anche per via del fatto che si tratta di una mini-serie, oltre che scritta e diretta da un solo creatore) con la fotografia e il montaggio ad opera di Steven Meizler e Michelle Tesoro, mentre la colonna sonora originale, bellissima, è scritta da Carlos Rafael Rivera e il repertorio di traditional è affidato alle sapienti cure del grande T Bone Burnett (“Great Balls of Fire!”, “the Big Lebowski”, “O Brother, Where Art Thou?”, “Don't Come Knocking”, “Inside Llewyn Davis”, “True Detective”, “the Ballad of Buster Scruggs”).
E come la musica, il cinema non ha bisogno di parole, e una lunga e lenta, ma decisa e perentoria, e al contempo dolce e tenera, panoramica ad arco verso sinistra, posta all'inizio del 5° ep., significa: casa.
E ritorna anche il cavaliere, finalmente (ri)accompagnato dalla sua lunga ombra raminga.
$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$
$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$
Postilla: Legenda alla Leggenda (forse seguirà playlist).
• Corsa all'Ovest, Destino Manifesto, Febbre dell'Oro, Terra dell'Abbondanza.
• Fine XIX secolo: tramonta il West, nasce il Cinema: sorge il Western.
• Nel mentre: John Ford, il padre (ri)fondatore. A "smontarlo" (e, in alcuni casi e in un certo senso, a ri-confermarlo) ci ha pensato la New/Off HollyWood di Sam Peckinpah, Robert Altman, Arthur Penn, Clint Eastwood, Abraham Polonsky, Monte Hellman, Sidney Pollack, Richard Brooks, etc..., e poi... lo stesso Ford di "Cheyenne Autumn", eppure la sua voluta e consapevole finta ingenuità di fiammeggiante retorica ancora oggi ci parla concreta, dritta, sicura e devastante.
• Anni Dieci XXI secolo: a testimonianza che il western non è, mai, morto, per ogni titolo qui sotto elencato ve ne sono - spannometricamente - almeno altri cinque (prodotti soprattutto in U.S.A., Canada ed Australia, ma certo non solo).
[• 2003 (1882, Montana) - “Open Range” - Kevin Costner / Robert Duvall, Annette Bening, Michael Gambon... E: “the Tracker” di Rolf de Heer, “the Three Burials of Melquiades Estrada” di Tommy Lee Jones & Guillermo Arriaga, “the Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford” di Andrew Dominik, “No Country for Old Men” di Joel ed Ethan Coen & Cormac McCarthy, “There Will Be Blood” di Paul Thomas Anderson...]
• 2010 - “True Grit” (lungometraggio) - Joel ed Ethan Coen / Charles Portis / Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper...
• 2010 (1845, Oregon) - “Meek's CutOff” (lungometraggio) - Kelly Reichardt / Michelle Williams, Paul Dano, Zoe Kazan, Bruce Greenwood, Will Patton...
• 2010-2015 (oggi) - “Justified” (serie, 6 stag.) - Graham Yost / Elmore Leonard / Timothy Olyphant
• 2011-2016 (1865) - “Hell on Wheels” (serie, 5 stag.) - J&T. Gayton
• 2012 (1858, Texas e Mississippi) - “Django Unchained” (lungometraggio) - Quentin Tarantino / Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Walton Goggins...
• 2012 (1865-1891, West Virginia e Kentucky) - “Hatfields & McCoys” (mini-serie, 3 ep.) - Kevin Reynolds & Ted Mann - Kevin Costner, Bill Paxton, Powers Boothe, Tom Berenger...
• 2012-2017 (oggi) - “LongMire” (serie, 6 stag.) [Craig Johnson] Robert Taylor, Katee Sackhoff, Lou Diamond Phillips...
• 2015 (1823, North Dakota) - “the Revenant” [lungometraggio: intermezzo di un videogioco (che non inizia, mai)] - Alejandro González Iñárritu & Emmanuel Lubezki / Leonardo di Caprio & Tom Hardy
• 2015 (ca.1875, Wyoming) - “the Hateful Eight” [lungometraggio: gioco da tavolo (senza dadi)] - Quentin Tarantino / Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demián Bichir, Tim Roth, Michael Madsen, Bruce Dern...
• 2015 (ca.1895, California) - “Bone TomaHawk” (lungometraggio) - S. Craig Zahler / Kurt Russell, Patrick Wilson, Matthew Fox, Richard Jenkins...
• 2017 [1884, New Mexico e Colorado (+ California)] - “GodLess” (mini-serie, 7 ep.) - Scott Frank / Steven Soderbergh (mini-serie in 7 ep.) - Jeff Daniels, Sam Waterston, Jack O’Connell, Scoot McNairy, Merritt Wever, Michelle Dockery...
• 2017 (1889) - “the Ballad of Lefty Brown” (lungometraggio) - Jared Moshe / Bill Pullman, Kathy Baker, Peter Fonda, Jim Caviezel, Tommy Flanagan...
• 2017 (Northern Territory, Australia, poco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale) - “Sweet Country” (lungometraggio) - Warwick Thornton
• 2018 (oggi, ancora, e sempre: western) - “YellowStone” (serie, 3 stag.) - Taylor Sheridan [5° capitolo della sua pentalogia (ad oggi) della Frontiera, composta (ad oggi) anche da: “Sicario”, “Hell or High Water”, “Wind River” e “Soldado”] & John Linson / Kevin Costner, Kelly Reilly, Danny Huston, Gil Birmingham...
• 2018 (1851, Go To California) - “the Sisters Brothers” (lungometraggio) - Jacques Audiard / Patrick deWitt / John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal...
• 2018 - “the Ballad of Buster Scruggs” (lungometraggio) - Joel ed Ethan Coen / Tim blake Nelson, James Franco, Tom Waits, Zoe Kazan...
• 2004-2006 + 2019 [1876-1878 + 1889, Dakota Territory (South Dakota)] - “DeadWood” (3 stag. + lungometraggio) - David Milch & Walter Hill - Timothy Olyphant, Ian McShane, John Hawkes, Molly Parker, Dayton Callie, Robin Weigert, Powers Boothe, W. Earl Brown, Brad Dourif, Kim Dickens, Paula Malcomson…
Stag. 3 (Premessa - Ep. 1-10 - Ep. 11-12) e “the Movie”.
E poi.
“Ulteriori Ultime Frontiere”.
Intelligenza Artificiale.
• 2016-2020 (meanwhile in somewhere) - “WestWorld” (serie, 3 stag.) - Jonathan Nolan e Lisa Joy.
Ogni western che prosegue oltre (s)finisce nell'oceano ("the Sisiters Brothers", "the Nightingale", "One-Eyed Jacks" e... “Game of Thrones”), e dopo l'oceano non rimane che lo Spazio: interplanetario, interstellare ed intergalattico.
• 2019 (metà sec. XXIV, Sistema Solare, e Oltre) - “the Expanse” (serie: stag. 4) - Mark Fergus e Hawk Ostby / (James S. A. Corey) Daniel Abraham e Ty Franck.
E ancora: “Dead Man's Burden” di Jared Moshe, “SweetWater” di Logan Miller, “the HomesMan” di Tommy Lee Jones, “A Million Ways to Die in the West” di Seth MacFarlane, “BrimStone” di Martin Koolhoven, “the Free State of Jones” di Gary Ross, “Hell or High Water” di David Mackenzie, “Jane Got a Gun” di Gavin O'Connor, “the Beguiled” di Sofia Coppola, “Hostiles” di Scott Cooper, “Wind River” di Taylor Sheridan, “the Wind” di Emma Tammi, “the Kid” di Vincent D'Onofrio...
"No Dynamite in the Room!" (Forever Western.)
Espansione alla postilla (playlist sul western contemporaneo): //www.filmtv.it/playlist/714076/eh-teresa-e-sempre-il-momento-di-fare-una-commedia-sempre-ve/#rfruser-47656
Nota. Questa pagina è l'esito del traferimento nella sezione "recensioni" di un pezzo che a fine dicembre 2019 avevo pubblicato in quella dei "post": per questioni di tempo e voglia non ho cambiato nemmeno una virgola, ma aggiungo qui in coda, a prosposito di Scott Frank, un permalink che rimanda ad un articolo relativo al progetto successivo dello sceneggiatore e regista, l'eccellente serie "the Queen's Gambit" del 2020 (tratta dall'omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983).
Per quanto riguarda il western, invece, pescando fra le opere appartenenti a questo ur-genere prodotte in questi tre anni nel frattempo passati mi sento in dovere di segnalare almeno la magnifica “1883” di Taylor Sheridan.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta