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The Watcher

2 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2022-2022
  • 7 episodi

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mck

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La recensione su The Watcher

di mck
5 stelle

Da Pleasure a Guilty.

 

Dalla servitù debitoria (o a contratto) alla servitù (prediale) di passaggio (sotterranea): un diario di un’ossessione dettata dall’assenza di risposte all’aggressione reiterata: un incoerente atto di violenza gratuita o un pianificato gesto di follia ponderata? Intanto, da vittima passo a carnefice, per non impazzire.

«“How does someone go from a $300,000 house to a $1.3 million house in ten years?”, Derek [Broaddus] told me. “It’s America!”»

Il fatto è che Ryan Murphy & Ian Brennan non riescono - non dico a padroneggiare, ma nemmeno - a maneggiare bene il (loro stesso) materiale a disposizione, vale a dire la novellizzazione di una notizia nelle colonne della cronaca di provincia: https://www.thecut.com/article/the-haunting-of-657-boulevard-in-westfield-new-jersey.html.


Però, finalmente un lavoro, se pur corale, che vede il sempre ottimo e molte volte eccezionale Bobby Cannavale (“BoardWalk Empire”, “Vinyl”, “Blue Jasmine”, “the IrishMan”, “Blonde”) come (co-)protagonista assoluto.

 

 


Poi Naomi Watts (da “Mulholland Drive” a “the Wolf Hour”, passando per “Eastern Promises” e “Twin Peaks 3 - the Return”), Mia Farrow (iperrealisticamente caricaturale), Noma Dumezweni (“Black Earth Rising”, “Made for Love”), Jennifer Coolidge (da “American Pie” a “the White Lotus”, qui in un ruolo piuttosto “normale”), Margo Martindale (“Million Dollar Baby”, “August: Osage County”, “the Americans”, “Sneaky Pete”, “Blow the Man Down”), Richard Kind (“A Serious Man”, “Luck”, “Rifkin’s Festival”), Terry Kinney (“Oz”, “Show Me a Hero”), Christopher McDonald (“BoardWalk Empire”), Joe Mantello (“Angels in America” sugli assiti di BroadWay), Seth Gabel (“Dirty Sexy Money”, “United States of Tara”, “Fringe”) e Michael Nouri (da “FlashDance” a “YellowStone”) fanno il resto.
Chiudono il cast i giovani Henry Hunter Hall (Mercuzio in “Rosaline”) e Isabel Gravitt (“Little Fires EveryWhere”).

E le buone notizie (che tante sono, legate al cast di veterani cinematografici e/o teatrali, ma tali restano) finiscono qui, perché “the Watcher” è a pieno titolo una serie Murphy/Brennan style (un sovraccumulo bolso e pedante di clinicamente ciclici passaggi a vuoto), e pure il contenuto, di concerto, stona: la trama è accartocciata, ma invece di finire nel cestino della carta straccia passa dalla scrivania dei creatori di “Nip/Tuck”, “American Horror Story” e “Feud” (il solo Murphy) e di “Glee”, “HollyWood”, “Ratched” e “Dahmer” (la coppia Murphy/Brennan) a quella della stanza decisionale di Netflix.


Il finale è più aperto che chiuso, e diciamo che se si volesse (...putess’ e facess’ er'n tre fess’!) completare la storia con una seconda (e non una terza) stagione ciò non sarebbe proprio un crimine contro l’umanità.

Da Pleasure a Guilty.

* * ¾ - 5.5         

 

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Postille. 

 

"Vicì vicini / Vicini di caaasaaa!"

 

Bobby Cannavale? Teo Teocoli!

 

 

Playlist (con contributi di altri utenti) sul vasto argomento degli esseri umani finitimi e su quello un po' meno vasto ma non meno interessante che porta il nome di Bobby Cannavale, qui: In Serie (84) - Guilty Pleasure (16) - "the Watcher" (2022, stag. 1) - Servitù di Passaggio (A Random Act of Violence)

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