2 stagioni - 10 episodi vedi scheda serie
Sempre al volante d'una volante.
“The Responder”, creata e interamente scritta da Tony Schumacher, con questa seconda stagione uscita a distanza di poco più d’un paio d’anni dalla prima (mentre il lasso di tempo interno alla serie scivolato via tra un’annata e l’altra corrisponde all’incirca a sei mesi) cambia il comparto registico (i sei episodi sono diretti da Jeanette Nordahl, Mounia Akl e Charlotte Regan, mentre le musiche sono sempre di Matthew Herbert così come, ovviamente, l’ambientazione in quel di Liverpool), ma la forza espressiva di sceneggiatura e recitazione (a latere: del perché la risposta alla domanda se possa una serie con Martin Freeman quale protagonista semi-assoluto essere “veramente” drammatica fino al midollo, quasi in purezza, e intendo tipo come una con Stephen Graham, da "the Virtues" a "the Walk-In", o, a mezza via tra i due, Marco Giallini, tra "Rocco Schiavone" e "A.C.A.B.", è “Certo che sì!”) è immutata.
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Oltre a Martin Freeman, Adelayo Adedayo, Emily Fairn e Philip Shaun McGuinness (vedi foto sopra) completano il cast gli ottimi Josh Finan e Bernard Hill, e poi Adam Nagaitis (bravo, in “sostituzione” dell’insostituibile Ian Hart, nel ruolo di bad/evil guy machiavellico, ma non disumano/mostruoso), Warren Brown, Mark Womack, MyAnna Buring, Amaka Okafor, Faye McKeever, la piccola Romi Hyland-Rylands e Philip Barantini (Boiling Point), che qui si limita a recitare, in attesa di subentrare alle regìa per il terzo capitolo della saga di Enola Holmes.
* * * * (¼) - 8.25
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