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We Own This City - Potere e corruzione

1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Andreotti_Ciro

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La recensione su We Own This City - Potere e corruzione

di Andreotti_Ciro
6 stelle

Nei primi anni 2000, a Baltimora, la recluta di polizia Wayne Jenkins viene formata da un collega veterano a dimenticarsi tutta la teoria appresa all’accademia. Wayne diventa immediatamente violento nei confronti di spacciatori e micro – criminali, il che gli consente in breve tempo di essere promosso capo della Gun Trace Task Force, divisione dedita al tracciamento delle armi da fuoco. Sul finire del 2017 un’indagine interna inizia però a tenere sotto controllo proprio la GTTF e i suoi componenti, a causa delle numerose denunce e accuse perpetrate nei loro confronti da parte delle persone arrestate.

 

Jon Bernthal gioca al Robert De Niro, con molto istrionismo e una prova recitativa maiuscola. Grazie a un eccesso di spacconeria che lo rende convincente e a suo modo carismatico nei confronti dei subalterni, ma che altresì lo rende incapace di piegarsi di fronte ai propri superiori. Al tempo stesso la narrazione, quasi sei le ore di girato arrivate su SKY Atlantic, firmata prima da Justin Fenton, autore del romanzo inchiesta sul vero scandalo avvenuto nella polizia di Baltimora, e successivamente filmato da Reinaldo Marcus Green, non rappresenta, come molti pensano, l’ideale seguito di The Wire, serie che con questa spartisce sia la città di Baltimora, sia la presenza dei due sceneggiatori di quella che si può fregiare di essere la serie poliziesca e prodromica della narrativa di genere. La mini serie diretta da Green appartiene, rispetto al prodotto di fine anni ‘90, a tutt’altro genere. Un genere che affidandosi a una narrazione che si attiene fedelmente ai fatti di cronaca, al massimo modificandone i nomi dei personaggi, non concede nulla all’introspezione dei protagonisti, volendo essere solamente una denuncia dura e spietata nei confronti di un sistema corrotto fin dalle proprie fondamenta.

 

Inoltre a complicare la comprensione, per uno spettatore a tratti disattento, si può aggiungere la scelta di Simon, Pelecanos e Green di rendere meno fluidi gli eventi, a causa del mantenimento di due piani narrativi, scanditi dalle intercettazioni e dagli interrogatori degli affari interni. Seguendo sia la carriera di Jenkins, da poco entrato a far parte della polizia di Baltimora. Ma anche vedendo come questi, a distanza di anni, sia diventato. Ovvero un uomo smaliziato, disilluso e corrotto, il tutto in un continuo mix di flashback.

 

Avvicinatevi quindi a questa serie dimenticandovi The Wire e immergendovi in questa nuova visione di Baltimora solo se siete pronti ad accettare che quello al quale assisterete sia qualche cosa di completamente diverso.

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