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Tokyo Vice

2 stagioni - 18 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 2024-2024
  • 10 episodi

L'autore

Ted_Bundy1979

Ted_Bundy1979

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La recensione su Tokyo Vice

di Ted_Bundy1979
3 stelle

Ancora più sfiancante e di nessuno interesse, capacità di seguito per i personaggi i quali quasi tutti dai nomi nipponici e che parlando nella loro lingua si confonfono pure per tutta la serie, antipatici in particolare il protagonista americano Elgort,(basato sul vero giornalista-unico straniero- in uno dei maggiori quotidiani giapponesi, autore del libro da cui è tratta la serie, e che sempre più ridicolmente da giuggiolone quale è, si ritrova sempre e per primo in mezzo ad ogni intrigo il più tirato per lunghe, della Yakuza), esempio da luminari di errori del casting, con una lentezza esasperantemente verbosa per ogni episodio oltretutto lunghi un'ora, prima di qualche rara fiammata d'azione. 

Michael Mann forse esautorato da ogni voce in capitolo artistico-narrativa rimane però nei titoli quale produttore esecutivo. Non che non rimangano però tutti i vistosi difetti della prima stagione nella quale egli diresse pure il pilota, e tutte le caratteristiche ma solo quelle in negativo, del suo stile inconfondibile.

Un eccessivo spazio alle dinamiche, diatribe sentimentali con un rilievo fiammeggiante anche ridicolo da romanzetto rosa con cioccolatini, sull'amore deterministico e definitivo, che quando troppo pomposo e retorico già impiombava in parte anche i suoi lavori migliori, i capolavori da produttore/regista in TV e al cinema.

Antipatiche le mistress/geishe americane e nipponiche e la loro casa-night del piacere, a cui nella serie è riservato fin troppo spazio, e che hanno già tutto, troppo.

Non può mancare in una serie TV soprattutto se americana, e di oggi, la scena di due muscolosi giapponesotti mafiosi che ci danno sotto tra le bianche lenzuola, pompandosi di su e giù chissà dove ma come un uomo e una donna, da lontano ripresi nella scena andando poi a zoomare fino al letto, che lo spettatore innocente all'inizio potrebbe credere trattarsi appunto di una scena etero. Così sono rispettati gli obblighi vigenti di inserire almeno una sequenza omosessuale e meglio se di sesso tanto per essere di osservanza ortodossa, anche in prodotti tv destinati alla prima serata delle piattaforme, quindi alla visione di tutti.

Povero Michael Mann che ci mette il suo nome, e per cui credo che una scena del genere sia un unicum nella propria filmografia, di tv come di cinema, e al quale forse oggi imporrebbero di fare Neil McCauley e Charlie Shiherlis, quali impegnati in una relazione omoerotica.

Unici personaggi un pò più di interesse i boss e gregari dei clan d'epoca, oltre naturalmente all'ispettore Ken Watanabe, reso dall'attore sempre con eleganza e classe, che si muove su una rosso cremisi fiammeggiante, Datsun Z d'epoca.

Lontana e unica reniniscenza oltre al titolo, di certe lontane e feticistiche suggestioni manniane per l'automobile, Ferrari Daytona nere, Testa rossa bianche, Pontiac TransAm GT quarta serie bianca etc.

Non stupisce il ridottissimo spazio di visibilità e recensioni in italiano che la prima stagione del 2022 ha su internet, e ancora che non ce ne sia praticamente nessuna oltre questa, per la seconda. Programmata da gennaio scorso all'inizio di aprile, e non ancora nè arrivata nè doppiata, nel nostro idioma.

Stupefacente appunto, che di questo materiale inerte da cava di granito, ne abbiano persino fatto una seconda stagione.

 

Ted_Bundy1979

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