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Scissione

2 stagioni - 19 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 2025-2025
  • 10 episodi

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mck

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Scissione

di mck
9 stelle

Cold Harbor, Equator, Planet Earth (Like an Apple), ovvero: Parlando del Naufragio della Lumon Valour.

 

 

Alla fine è la fede che ti frega: puoi possedere e mettere in pratica la capacità di scomporre e ricomporre modularmente la mente umana, di far collassare in un unico punto omega del lavoro subordinato (in assenza di un ricongiungimento tra la personalità principale e quella nata dall’utilizzo della materia grigia vergine di scorta, ovvero di una rescissione dalla scissione) le parole “licenziare” e “uccidere” [partendo e al contempo prescindendo dal fatto che le subpersonalità SONO il loro lavoro: vivono (e muoiono) identificandosi e “realizzandosi” - anche se forse in realtà nascono già “realizzate” - in e con esso: e quindi è vera anche la versione riflessiva delle due azioni sinonime: licenziarsi è uccidersi] e di apprezzare il design high tech/fidelity che Dieter Rams, classe ‘32, progettò per la Braun a cavallo tra lo spegnersi degli anni’50 e il pieno degli anni ‘60, ma se sei pure così altrettant’ottuso da necessitare - al “meglio” per scaramanzia e al peggio per lavarsi la singultante cattiva coscienza - di sacrificare “animali guida”, beh, te la meriti la ribellione della Mammiferi Nutribili (d’Allevamento).

«“Ma di certo birra e julep non possono riempire il vuoto lasciato dall’amore: soltanto il vino è in grado di farlo, ma è notoriamente costoso, che è il motivo per cui la tristezza è il problema più ricorrente tra i poveri.” Notevole! Così astuto!»

Applicando tutti i distinguo e le contestualizzazioni del caso, con “Severance”, la creatura di Dan Erickson (che, uscito da chissà dove, ovvero da “Lip Sync Battle”, e muovendosi espertamente al suo esordio in campo professionale tra i non-luoghi di “the Apartment” e “Mad Men” in territorio “Backrooms”, passando per “the Men Who Stare at Goats” e “Corner Office”, è riuscito a creare un universo “alternativo” che ha del “miracoloso”), è come se l’ultimo Lynch avesse trovato una quadra(tura del cerchio) kubrickiana e Tati si fosse perso e poi ritrovato in Hitchcock.

 

 

A parte l’esplicito girare a vuoto palesatosi dalle prime battute ricorsive del prologo del pilot di stagione e la quintessenza filler “sostanziale” (vale a dire portatrice di senso) del 4° e dell’8° episodio (a latere: entrambi molto belli per eterogenee ragioni), questa seconda annata compie, cristallizzandosi - dopo una corsa musicalmente “tarantinesca” e contestualmente, per cromatismi e significa(n)ti, in self-evident zona “Logan’s Run” - in un freeze-frame à la “Butch Cassidy and the Sundance Kid”, quel che deve compiere: chiude porte e spalanca portoni. (Mentre Dylan G., novello Hodor, hold the vending machine.)

     ...ecco qui, tra le creature scisse,

             tra chi entra e chi esce,

      c'è uno scambio di temperature…

A rimpolpare il già poderoso per alta qualità cast composto da Adam Scott, Britt Lower, John Turturro, Zach Cherry, Patricia Arquette, Tramell Tillman, Christopher Walken, Jen Tullock, Michael Chernus, Dichen Lachman, Michael Siberry, Sydney Cole Alexander e Karen Aldridge si aggiungono Sarah Bock, Merritt Wever, Gwendoline Christie, John Noble, Robby Benson, Alia Shawkat, Bob Balaban, Darri Ólafsson, Sandra Bernhard, James LeGros e Jane Alexander.

 

 

Alle regìe (tanto inventive quanto rigorose) ci sono Ben Stiller (5 ep.), Sam Donovan (2 ep.), Uta Briesewitz (2 ep.) e Jessica Lee Gagné (1 ep.), quest’ultima anche principale direttore della fotografia, alle sceneggiature ovviamente lo stesso creatore e showrunner Dan Erickson che firma direttamente tre episodi (il primo e l’ultimo paio) lasciando gli altri 7 a 8 colleghi scrittori, tra cui Anna Ouyang Moench, al montaggio Geoffrey Richman & C., alle musiche Theodore Shapiro, il cui main theme accompagna prepotentemente i titoli di testa diretti da Oliver "ExtraWeg" Latta e calligrafati dai typo/font di Teddy Blanks...

 

[sono tante le serie con eccellenti (e che soprattutto dicono qualcosa di tanto anticipatore quanto ulteriore sulla storia) sigle d'apertura, ma quelle di “Severance” (con, per varie ragioni, Mad Men, the Sopranos, the Simpsons, the White Lotus – con quest’ultime, musicate da Cristobal Tapia de Veer, che sono proprio inskippabili – e in un certo senso anche GoT) sono in assoluto tra le migliori]

 

...e alla consolle / juke-box George Drakoulias (Zoolander, Frances Ha, the Lost City of Z, the Meyerowitz Stories, Detroit, Ad Astra, Marriage Story, Joker, Tales from the Loop, White Noise): Mose Allison, the Stone Roses, Antonio Carlos Jobim, Robert Mitchum (sì, lui), Kava Kon, Ella Fitzgerald, Jacques Brel, Billie Holiday, Marion Black, Charles Bradley, the Cult, the Alan Parson Project e poi “Burnin' Coal” – Les McCann, “God Walked Down” – the Allergies, “Eminence Front” – the Who, “the Wreck of the Edmund Fitzgerald” – Gordon Lightfoot, “From the Cold” – Jon Winterstein, “the Windmills of Your Mind” – Mel Tormé e “Work Song” – Bobby Darin.

 

 

     And the world is like an apple
        Whirling silently in space
      Like the circles that you find
     In the windmills of your mind.

 

E Apple sgancia pecunia e distribuisce (la serie è già stata rinnovata per una terza stagione).

 

- Stag. 1 (9 ep., 2022): * * * * ¼ - 8.50

- Stag. 2 (10 ep., 2025): * * * * ¼ - 8.50

 


Postille.

• Title design (un excursus minimo).

- CHIPS / Teddy Blanks: Listen Up Philip, Queen of Earth, the Lost city of Z, Golden Exits, Lady Bird, Hereditary, Old Man & the Gun, Her Smell, Russian Doll, the LightHouse, MidSommar, Black Bear, She Dies Tomorrow, the Green Knight, After Yang, Catherine Called Birdy, Causeway, Beau Is Afraid.

- Elastic: Angus Wall: “Deadwood”, “Game of Thrones”; Nadia Tzuo: “the Last of Us”, Dune Prophecy”; Lisa Bolan: “Yellowstone”; Patrick Claire (poi co-fondatore della Antibody: “Silo”): “Halt and Catch Fire”, “True Detective”, “Westworld”.


- Imaginary Forces: “Mad Men”, “Stranger Things”, “For All Mankind”.


- Plains of Yonder: “the White Lotus” (Katrina Crawford & Mark Bashore + Lezio Lopez).

 

Compendio: https://www.Art-of-the-Title.com/.

 

 

https://www.extraweg.com/severance -- https://www.extraweg.com/severance-2

 

 

• Il sistema hi-fi ad unità murale della Braun disegnato/progettato da Dieter Rams, immesso sul mercato nel 1965 e composto da un ricevitore/amplificatore TS 45, da un registratore/lettore a nastro da bobina a bobina TG 60, da due casse altoparlanti L 450 e da un piatto giradischi PCS 5 è presentato qui: https://braunaudio.de/en/braun-hifi-wall-unit-wandanlage-stereo-system-60ties/.

• Le immagini dei “veri” uffici a corollario sono tratte da https://www.presentandcorrect.com/blogs/blog/a-1970s-stationery-catalogue.

 

• Location: https://www.nationalgeographic.it/scissione-la-vera-storia-dietro-all-ipnotico-complesso-di-uffici-in-cui-e-stata-girata-la-serie.

 


Cold Harbor, Equator, Planet Earth (Like an Apple), ovvero: Parlando del Naufragio della Lumon Valour.

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