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The House (2022)

1 stagioni - 3 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Gangs 87

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La recensione su The House (2022)

di Gangs 87
7 stelle

Una casa. Tre epoche. Sei protagonisti. Pochi elementi per questo film antologico animato, realizzato in stop-motion che racconta, con uno stile alternato tra il cupo e la commedia, tre storie differenti, tutte con in comune un unico elemento: la casa.

 

E dentro di me, si tessero menzogne: la piccola Mabel conduce un’esistenza povera in una piccola casa in campagna, insieme ai genitori Raymond e Penny e alla piccola sorellina Isabel. Quando il padre si accorda con un eccentrico architetto, si trasferiranno in una casa bellissima ma piena di inquietanti segreti.

 

È smarrita la verità che non si può vincere: anni dopo, quella stessa casa è circondata da innumerevoli altre case, in un centro abitato popolare. Un imprenditore si è incaricato di ristrutturarla e rivenderla con l’intento di farne l’affare della sua vita, ma le cose non andranno proprio come sperava.

 

Ascolta bene e cerca la luce del sole: in un futuro apocalittico, la grande alluvione ha distrutto e sommerso tutto. La casa però è rimasta in piedi, a prendersene cura c’è Rosa, incapace di accettare gli eventi e sempre più ostinata a risollevare le sorti dell’abitazione ormai in disuso.

 

I titoli poetici che anticipano ogni visione, sono rivelatori e pregni di significato. Se nel primo episodio infatti la piccola protagonista Mabel è l’unica a vedere quasi da subito la verità oscura che si cela dietro il gesto gentile del vile architetto, i suoi genitori si lasciano cullare in menzogne comode pur di non ammettere l’errore, il fallimento; nel secondo la verità è che un topo dopotutto resta un topo. Il suo volersi distinguere, lo sforzo che si impone per rendersi diverso da ciò che è realmente, comunque non riuscirà ad allontanarlo definitivamente dalla sua natura che finirà per prendere il sopravvento; il terzo ed ultimo episodio è un inno alla speranza, ad una via d’uscita che c’è sempre, se si è capaci di guardare oltre le paure.

 

Ed oltre bisogna guardare anche quando ci si approccia a questa pellicola che non è solo un semplice film. La tecnica utilizzata è solo uno strumento di differenziazione di quello che risulta essere un thriller ben costruito, coerente con ciò che vuole narrare e capace di intrattenere facendo riflettere. Molto bello da guardare e piacevole da seguire, la pellicola di Niki Lindroth von Bahr e Paloma Baeza, è uno degli esordi alla regia meglio riusciti degli ultimi tempi.

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