1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
Zerocalcare è un artista che produce opere, ogni opera va da sé e quest'ultima lo vede precipitare nel conformismo da una parte e nella sudditanza ad una dottrina imposta dalla Casa di Produzione.
Mi piaceva, questo Autore, nelle prese di posizione decise, quando paradossalmente il protagonista alter ego è sempre stato presentato come un irresoluto.
“Siamo fili d'erba” è la liberazione, il diniego che ci esenta dall'azione, che ci vuol far vedere il futuro finito al termine d'ogni giornata. Questa “morale” senza sofferenza è il nichilismo prevalente degli incoscienti, degli ottusi mangiatori di gelato oggi e di spaghetti ieri, dei “piccoli uomini cui basta una vogliuzza per il giorno ed una per la notte, fatta salva la salute”.
Nella serie la parola coronavirus è pronunciata una sola volta, non ci sono mascherine, alla commemorazione funebre, al chiuso, nessuna precauzione, niente green pass. L'epidemia è rimossa da Zerocalcare, come dettato da altri. Eppure era acuto l'umorismo dei precedenti brevi episodi d'animazione che l'Autore postava, poco più di un anno fa, su Instagram.
Su Netflix no, non se ne parla, si rimuove, si propone una realtà artificiale, finta. Perché?: perché l'opera resta, non è una trasmissione televisiva destinata al macero, a svanire nelle censure di YouTube e Zerocalcare difende se stesso aggirando i paletti per finire a dirci solo un poco di quello che, io credo, vorrebbe ma non remunera e desta sospetto – per usare un eufemismo.
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