1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
Rebibbia Calling con Agnizione a Biella (un Serial a Due Voci, Prima del Coro), ovvero: Che Cazzo di Animali in Questi Giorni Miei.
Perché sì, ci vuole coraggio, a posizionare la stazione di Biella come set per un’agnizione ‘sì dolorosa [però non solo di riconoscimento di persona e avvenimento si tratta, ma, in seconda istanza, anche di forma e stile: è infatti l’unico momento, nell’ora e tre quarti, suddivisi in 6 micro-tronconi, di animato (che gira “a vuoto”, dritto come un fus(t)o - o bellimbusto di eliana memoria -, forse un po’ curvo di spalle, (per)seguendo tutti i passi comandati di precetto, ma va beh, e poi ecco che arriva, e da lì ti porta dove già sai, e ti piace lasciarti portare), in cui una certa poesia miyazakiana, al culmine del 4° ep., traspare].
Dicevo: fosse, che so, Kobane, ok, ma Biella... (E comunque sempre meglio che Novara o Alessandria.) Poi, se si mettono assieme Valerio Mastandrea e un armadillo, beh, non resta che constatare un dato di fatto: “Guarda che animali stronzi c’è in circolazione in questo momento storico” (compresi l'Arcangelo Interinale e il Divano de Spade; e se qualche faggiano osa dire "In stile BoJack HorseMan" je meno). Questo per dire, se ancora non si fosse capito, che “SLiB” è un cazzo di piccolo capolavoro a due voci, che poi è una [la battaglia tra Io ed Es, col Super-Io cingolato (aka la Coscienza di Zeno, pardon, di Zero) a rigovernare la casa], almeno fino a quando non si aggiungono tutte le altre, compresa quella robo-elettro-metallica, che proprio da un apparecchio elettronico uscirà, infine, in tutta la sua naturalezza e verità. E parlando di me, parlando d’altro, sei anche riuscito a farmi piagnere, Michele Rech (così, su due piedi e in quattr'e quattr'otto e senza previo avviso, Persona Non Grata in U.S.A. a causa dei vuoi viaggi in Siria e Iraq), coi tuoi trucchetti...
[sotto l’aspetto tecnico-narratologico, una delle cose più belle di SLiB sono gli a nero, 2 o 3 per episodio, che punteggiano verticalmente, dandole il ritmo, l’orizzontalità - la linea tratteggiata... sulla carreggiata - del racconto: la parcellizzazione, che forma un sistema grande e compiuto, di “la Profezia dell’Armadillo” (da cui ritornano Secco e Sarah/Greta, mentre Camille qui “è” Alice: c’è “sempre” una perdita che innesca le storie di ZeroCalcare: d’altronde, come ci ricordano gli Scarabocchi di Maicol & Mirko messi come Memento Mori a salvaschermo, “Chi è felice è complice”) innestata in Rebibbia Quarantine]
...del cazzo: bravo, eh. Sarai contento. Perché io sì, lo sono. Anche senza gelato. A proposito, quasi quasi… (Ad ogni modo volevo solo guarda' 'na serie, mica fa' psicoterapia, li mortacci tua.)
Direzione artistica di Erika De Nicola e co-regia di Giorgio Scorza e Davide Rosio, tutti e tre della DogHead Animation. Musiche di GianCane, dal Muro del Canto (“salta l’intro”: col cazzo!), e in colonna sonora anche Fauve, Apparat, Band of Horses, Remember Summer, Jonathan Lloyd & Clif Norell, the Wiyos, M83, gli Ultimi, Bronski Beat, Generation X, Klaxon, Max Brodie... E beh, poi, certo: Manu Chao, Ron e Tiziano Ferro. Produce e distribuisce Netflix (con feat. Ilaria Castiglioni per la consulenza sui bagni delle femmine).
Impareggiabile il coraggio nel disegnare il gioco di Fonzie, quello di passare al volo una pila di monetine dal gomito alla mano, per un fumettista che "non sa disegnare i gomiti" (cit.). Per questo e per tanto (SLiB è uno dei film più tridimensionali - nel senso di densi, stratificati e fradici di vita - del suo tempo, ch'è il nostro) altro: ****¼ - 8½.
Rebibbia Calling con Agnizione a Biella (un Serial a Due Voci, Prima del Coro), ovvero: Che Cazzo di Animali in Questi Giorni Miei.
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