4 stagioni - 40 episodi vedi scheda serie
Prigionieri dell'Arconia, gli spettatori godono della belluria metacinematografica che belluria non è.
Recap and go.
In questa 4ª (di già?), sì, ma non “ennesima”, stag. di “Only Murders in the Building”, la serie creata da Steve Martin & John Hoffman (lo showrunner, co-sceneggiatore del 1° e dell’ultimo dei soliti 10 ep. da poco più di mezz’ora l’uno e regista dei primi 2 assieme a, nell’ordine, un paio ciascuno: Chris Koch, Jessica Yu, Shari Springer Berman & Robert Pulcini e Jamie Babbit) e interpretata dal primo con gli altri landis-newman-michaelsiani amigo(s) Martin Short e Chevy Chase (che col tempo ha preso a somigliare davvero tantissimo a Selena Gomez, boh), la forma (comunque dallo stile preciso e curato rispetto a quella parte di contenuto direttamente ad esso collegata che deve veicolare) conta maggiormente rispetto al solito quasi sempre molto più della sostanza (ad ogni modo per quanto riguarda la variegata parte multimetacinematografica – non che quella investigativa latiti, eh – molto assai ben seriamente dal PdV tecnico strutturata: una belluria che belluria non è), ma non è un difetto, e la compensazione dello sbilanciamento il più delle volte funziona così ch’è un piacere ritrovarsi nuovamente – con l’aggiunta per contorno di squatter e affitti a canone forzatamente calmierati – “prigionieri dell’Arconia” (con escursione a Suffolk, Long Island).
Eva Longoria (interpretata da Eva Longoria, tra le new entry con Zach Galifianakis, Eugene Levy, Richard Kind, Molly Shannon, Kumail Nanjiani e Melissa McCarthy, mentre Michael Cyril Creighton in un ruolo principale e Amy Ryan, Jackie Hoffman, Da'Vine Joy Randolph e - bontà sua - Meryl Streep in ruoli importanti ritornano per qualche episodio, il landis-scorsesiano Griffin Dunne entra ed esce di scena nel ruolo del professore di cinematografia Dudenoff, Ron Howard e Scott Bakula compaiono l’uno in un cameo sostanzioso e l’altro in un’apparizione fulminea e invece Paul Rudd e - forse - Jane Lynch - bravissima - ci dicono addio per sempre) a Mabel Mora (Selena Gomez): “Non ti sto dicendo di cedere i tuoi diritti d’immagine vita natural durante, ma se lo farai… chiedi in cambio una montagna di soldi, e poi usali per creare qualcosa.”
“Only Murders in the Building”: la serie che aiuta i matusa a trovare gli accenti acuti sulla tastiera degli smartcosi e prova a restituire almeno in minima parte la “Chapel of Love” delle Dixie Cups al suo ambiente “naturale” che non sia l’inferno sulla Terra della Guerra del Vietnam.
Cliffhanger più crudele del solito (dalla portineria alla fontana), ma una 5ª stag. con Téa Leoni (“Hollywood Ending”) co-protagonista: ci sto.
* * * ¾ (****)
- Stag. 1 (10 ep., 2021) – 8.00
- Stag. 2 (10 ep., 2022) – 7.25
- Stag. 3 (10 ep., 2023) – 7.50
- Stag. 4 (10 ep., 2024) – 7.50
- Stag. 5 (10 ep., 2025)…
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