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Only Murders in the Building

4 stagioni - 40 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 3

  • 2023-2023
  • 10 episodi

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mck

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La recensione su Only Murders in the Building

di mck
8 stelle

“Quanti topi servono per fare un Ben Glenroy?”

 

 

Dall’Arconia Building nell’Upper West Side, protagonista assoluto della prima e della seconda stagione, ci si sposta per questa 3ª (composta dai canonici 10 episodi da mezz’ora l’uno) sugli assiti di un palcoscenico di Broadway, quello dell’appropriatamente fittizio Goosebury Theatre, ma per il cliffhanger del finale si ritorna ovviamente al sesquipedalico monolito che occupa un intero isolato: la “certezza” di una 4ª annata è un toccasana.

 


E poi – belle le frasi che iniziano con “E poi”, vero? Gareggiano col trovarsi al supermercato la domenica mattina a comprare il disgorgante liquido (ottimo anche questo, ad aria compressa, soprattutto perché inquina meno) dato che qualcuno in famiglia ha avuto la brillante idea di gettare la sabbia del gatto - senza che in casa ci sia, mai, stato un cazzo di gatto - nel water-closet (che, giustamente, s’è occluset) e incrociare, a proposito, Matteo Salvini con le buste della spesa del Lidl nel carrello ripiene con 25 chilogrammi di castagne cinesi – c’è Meryl Streep: dio quant’è brava e quant’è ancor più brava quando mette in scena un copione ben fatto come questo ad opera dello showrunner John Hoffman, il co-creatore (con Steve Martin) della serie Hulu.

 


Ma, che ci crediate o no, o che lo vogliate o no, anche Selena Gomez (Spring Breakers, In Dubious Battle, the Dead Don’t Die, A Rainy Day in New York) non scherza o, per lo meno, di certo, non sfigura: la sua “para-autistica fissità nello sguardo (tipica dell’ottuso)” e la sua “energia da vecchia di 72 anni, forse 75”, coltivate alla corte Disney (processo che ammazzerebbe chiunque, tranne lei e Miley Cyrus), adorabilizzano lo schermo.

 


E agli impareggiabili Steve Martin e Matin Short (“I ragazzi sono distratti, e anziani: a volte gli si appiccica il cibo sul mento, non se ne accorgono e devo toglierlo io con un colpo di spugna, ma… non so, sono… miei amici!”) s’affiancano, oltre ai consolidati personaggi “secondari” interpretati da Michael Cyril Creighton e Jackie Hoffman, più le piccole ospitate di Jane Lynch, Tina Fey e Da'Vine Joy Randolph, le new entry Paul Rudd (anche new exit) e Jesse Williams (Grey’s Anatomy), la strutturale comparsata di Matthew Broderick (visto di recente in “No Hard Feelings”) e il cameo di Mel Brooks

 


Fotografia di Kyle Wullschleger e musiche di Siddhartha Khosla

 


“Quanti topi servono per fare un Ben Glenroy?”  

 

 

* * * ¾ (****)    

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