3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
"Donne Intelligenti, Scelte Stupide".
Si passa da “Let’s” a “Don’t” in questa second’annata (che, come ci ricorda l'Osso d’Ishango, vien dopo la prima) di “Physical” - serie Apple cui Annie Weisman [la creatrice e showrunner, qui sceneggiatrice di pilot e final season, entrambi affidati, assieme ad altri 6 episodi, alla regìa di Stephanie Laing (“Made for Love”), mentre i restanti due, il 3° e il 4°, sono diretti da Dan Lazarovits] si percepisce creda, e a ragione, fermamente - nella quale Sheila Rubin [un’eccellente Rose Byrne con voce demotivante in/di autoaiuto al seguito, che va e viene (“Mi manca l’essere così orribile con me stessa!”) a fasi alterne], in multipli e didascalicamente potenti, al calor bianco, campo-controcampo demmeiani con Dierdre Friel (gran caratterizzazione)…
- Quali segreti?
- Quelli nascosti dietro al tuo sorriso.
- Vuoi dei segreti? Sono bulimica. Mangio e vomito. Lo faccio da vent’anni, a periodi.
- Quindi stai vendendo una bugia?
- No! L’aerobica mi ha salvato la vita!
- Però non è la ragione per cui sei così magra!
- Ma l’aerobica non serve a questo!
- Per le donne come me sì. È una parte comunque, e la più importante. E tu fin dall’inizio hai mentito.
- Io mi detestavo, se questa cosa ti può consolare!
- Per niente! Tutti ci detestiamo!
…e Della Saba (adorabile), porta vanti la sua battaglia contro e al contempo (attra)verso gli anni ‘80 sfruttando la degenerazione massmediatica - che proprio in quel periodo raggiunse un culmine che d’allora non ha mai più dismesso - per dichiararsi indipendente (“Hai preso il telefono invece delle chiavi della macchina: stai affrontando la situazione invece di scappare!”) dai retaggi (“Non volevo stare con lui: volevo essere lui!”) che per altri versi proprio anche quel decennio, come sempre, persisteva nel voler affermare, consolidare e sfruttare (“impagabilmente” emblematica, da questo PdV, la citazione letterale e in bella vista di “Smart Women, Foolish Choices” di Connell Cowan & Melvyn Kinder, giusto una tacca sotto Raffaele Morelli, e quindi molto vicini alla muffa del taleggio).
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E Sheila lo fa, anche, a colpi di hit prese dal repertorio di Dazz Band, Toto, Kim Carnes, Ike & Tina Turner, Queen & David Bowie, Depeche Mode, Talk Talk, Elton John, Sylvester, Cyndi Lauper, Devo e Talking Heads. E Lourdes Hernández, aka Russian Red, e Natalie Taylor, che a metà degli anni ‘80 ci sono nate, con un paio di cover dei Tears for Fears e dei Boston.
Chiudono i maschietti: Rory Scovel, Paul Sparks, Lou Taylor Pucci, Ian Gomez e la new entry Murray Bartlett ("the White Lotus: Hawaii") nei panni di Vinnie Green. Piccolo ruolo, poi, per Anna Gunn, la Skyler White di "Breaking Bad". Fotografia di Spencer Combs.
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