La recensione su Loro

“The Scare” (2024), la seconda stagione di “Them”, la serie semi-antologica…

[l’ultimo episodio degli 8 in totale sancisce un collegamento diretto - non solo formale, ma anche sostanziale (sempre di patti e di accordi - traditi e ingannevoli - si tratta), se pur fulmineo - con l’annata precedente, “the Covenant” (2021), grazie al ritorno di Shahadi Wright Joseph, da figlia a madre e nonna, e Jeremiah Birkett, il tap-dance man (dispositivo antropomorfo etno-fantasy-horror che quindi rimane inalterato col passaggio dal 1953 al 1991 del pestaggio di Rodney King da parte del Los Angeles Police Department), metre la protagonista di entrambi i volumi, Deborah Ayorinde, passa da madre → nonna a madre → figlia e nipote]

…creata da Little Marvin, parte benissimo, riuscendo con la prima metà ad imbastire un’indagine appassionante (anch’e soprattutto grazie alla caratterizzazione dei personaggi, facendo sperare lo spettatore, ad esempio, di trovarsi’innanzi a quel che forse "True Detective 4: Night Country" non è riuscita ad essere), poi però con la successiva metà…

[in cui il principale co-protagonista – sul quale fino a quel punto s’erano alternate con bella composizione le ombre del dubbio e del sospetto, dipingendolo all’inizio come il probabile futuro capro espiatorio e poi, con un twist non male, come l’assassino – ben interpretato da Luke James, cantautore R&B, si rivela (bensì) essere (con una variante dell’ad oggi telefonatissimo, usuratissimo, inflazionatissimo - m’allora genialmente innovativo - tòpos demmiano dell’illusorio campo-controcampo di “the Silence of the Lambs”, con i destini falsamente incrociati della squadra d’assalto dell’FBI e di Clarice Starling, coi primi che pensano di fare irruzione nel covo di Buffalo Bill quand’è invece la nostra eroina che sta bussando alla porta giusta) il -omissis-]

…gli elementi fantasy-horror prendono il sopravvento, ma sono troppo didascalici, risaputi e confusionari…

[a tal proposito si consideri il 7° ep. che, diretto dallo stesso Little Marvin (gli altri registi sono Craig William Macneill, Axelle Carolyn, Guillermo Navarro e Ti West, mentre i copioni sono scritti con altri 6 co-sceneggiatori), operando attraverso un formato 4:3 un po’ superfluo, se non inutile, e posticcio (belluria metacinematografica), risulta il meno necessario e convincente, nonostante la presenza sempre valida di Pam Grier, apice di un cast completato da Jeremy Bobb e Carlito Olivero]

…per subentrare senz’annoiare né indispettire, e il risultato è un pareggio: un passo avanti e uno indietro.

 
New-slave & peonage horror e larghi dintorni, una minima filmografia recente.

- “Get Out” (Jordan Peele, 2017)
- “Sorry to Bother You” (Boots Riley, 2018)
- “Us” (Jordan Peele, 2019)
- “the Last Black Man in San Francisco” (Joe Talbot, 2019)
- “His House” (Remi Weekes, 2020)
- “Antebellum” (Gerard Bush e Christopher Renz, 2020)
- “Lovecraft Country” [Misha Green (da Matt Ruff), 2020]
- “Them: Covenant” (Little Marvin, 2021)

- “the Underground Railroad” [Barry Jenkins (da Colson Whitehead), 2021]
- “Alice” (Krystin Ver Linden, 2022)
- “Master” (Mariama Diallo, 2022)
- “Nope” (Jordan Peele, 2022)

- “Roar” {Liz Flahive & Carly Mensch [ep. "the Woman Who Disappeared" (Channing Godfrey Peoples & Janine Nabers)], 2022}
- “Swarm” (Donald Glover e Janine Nabers, 2023)

• “Them: the Scare” (Little Marvin, 2024)
- Ep. 1-4: * * * ¾ (****)
- Ep. 5-8: * * * ¼ (***½)