Espandi menu
cerca
Supercar

4 stagioni - 91 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 1982-1983
  • 22 episodi

L'autore

Marco Poggi

Marco Poggi

Iscritto dal 5 settembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 23
  • Post 7
  • Recensioni 1286
  • Playlist 121
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Supercar

di Marco Poggi
7 stelle

La prima stagione parte dalle origini, cioè da come il corpo semi morente, del poliziotto Michael Long, viene ritrovato nel deserto di Las Vegas e salvato dal magnate Wilton Knight, della "Fondazione Knight", il quale lo fa sottoporre e un'operazione di plastica facciale, gli cambia il nome in Michael Knight e gli affida la macchina parlante KITT.

La prima stagione parte dalle origini, cioè da come il corpo semi morente, del poliziotto Michael Long, viene ritrovato nel deserto di  Las Vegas e salvato dal magnate Wilton Knight, della "Fondazione Knight", il quale lo fa sottoporre e un'operazione di plastica facciale, gli cambia il nome in Michael Knight, lo rimette in forma e gli affida la sua ultima invenzione: una macchina nera super-potente, che parla grazie a un computer, con tanto di display lampeggiante, di nome Kitt. Morto Wllton, che era ammalato da tempo, Micheal viene affidato al suo socio inglese Devon Miles, che lo assume come agente speciale della "Fondazione Knight", per aiutare i più bisognosi, combattere il criminali e consegnarli alla giustizia. Michael e Kitt è una strana coppia di avventurieri, che, però, funziona da subito, visto che rimanda a "FURIA CAVALLO DEL WEST", "IL CAVALIERE DELLA VALLE SOLITARIA" e "L'UOMO DA SEI MILIONI DI DOLLARI", anche se sacrifica il lato fantascientifico, per concentarsi sulla tipica serie TV per famiglie, dove il computer parlante diventa subito il beniamino degli spettatori più piccoli. Il film pilota, scritto da Glen A. Larson (lo stesso di "BATTLESTAR GALACTICA" e "MAGNUM, P.I.") è leggermente più serioso (perché parte da un uomo assetato di vendetta, contro chi l'ha quasi ucciso), anche se abbonda troppo in camei di super-guest-star americane, poi la serie si stabilizza quasi subito in avventure più semplici, dove David Hasselhoff fa di Michael Knight un personaggio che ha un debole per le belle ragazze e non si scandalizza a parlare con una macchina parlante, che gli risponde a tono, facendo acrobazie ed agendo disarmato. La macchina nera saccente e parlante, che compie mega-salti quando Michael schiaccia il tasto "Turbo Boost", è un'idea così vincente, fin da subito, che gli sceneggiatori gli creano un gemello cattivo, di nome Karr, protagonista di uno degli episodi più riusciti di questa stagione (con l'idea che Kitt è nato per preservare la vita di Michael  - quante volte, infatti, la macchina gli salva la vita? -, e Karr è programmato per salvare solo sè stesso, a prescidere da chi lo guidi). Non mancano gli episodi dedicati a Devon Miles (un ex-soldato inglese, scappato dai campi di prigionia, in gioventù, durante la Seconda Guerra Mondiale) e a Bonnie Barstow, il tecnico cibernatico in gonnella, che serve a riparare Kitt, a fornirgli nuovi armi e dare a questa serie un personaggio femminile, che ricordi, vagamente, la Miss Moneypenny, di James Bond. David Hasselhoff proviene da soap opera e film di serie B ("SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE", del nostro Luigi Cozzi), non è certo un attore di primo piano, però è simpatico, mentre stupisce Edward Mulhare ("IL COLONNELLO VON RYAN", "CAPRICE LA POLVERE CHE UCCIDE", "IL NOSTRO AGENTE FLINT" e la sit-com "LA SIGNORA  E IL FANTASMA"), che fa dell'eccentrico Devon Miles, un capo divetito e divertente. La bella Patricia McPherson, invece, qui, è ancora sottoutilizzata, benché la sua Bonnie stupisce travestita da cowgirl, o da intermediaria. Compare, in un episodio, anche la bionda Catheine Hickland, all'epoca moglie di Hasselhoff, che recita il ruolo da damina da salvre, di cui l'eroe s'innamora. Si formerà con quell'episodio, una sorta di saga nella saga, che evolverà nelle stagioni successive. Infine, Richard Basehart è un Wilton Knight malaticcio che scompare troppo presto, benché sia il mentore di Michael e Devon nonché la voce fuori campo che, nella versione americana (introduce il serial TV, mentre parte la sigla inziale, musicata dal bravo Stu Philips, che fa di "SUPERCAR" un motivetto tecnologico difficile da dimenticare).    

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati