1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
TORINO FILM FESTIVAL 38 – LE STANZE DI ROL
Una squadra di sei poliziotti antisommossa viene incaricato di far evacuare un appartamento sito in una quartiere popolare, in cui gli affittuari sono stati giudicati inadempienti dal giudice, dopo aver mancato di pagare l'affitto da oltre un anno.
Barricati in casa assieme ad amici e condomini solidali, i morosi si ritrovano ad essere coadiuvati dalla presenza di una trentina di persone che, barricatesi in casa assieme ai due imquilini, fanno opposizione con tutti i mezzi ad una azione di sgombero da parte dell'autorità.
Il capo della squadra, uomo d'esperienza ed oculato, comprende che la sproporzione tra le forze dell'ordine incaricate dello sgombero, ed il numero degli occupanti del luogo, risulta non solo impari, ma anche foriero di incitare uno sviluppo violento alla contesa in atto.
Per questo si adopera con tutte le sue forze ad ottenere, invano, i rinforzi previsti per la circostanza, o quanto meno la rinuncia del giudice a far effettuare lo sgombero in quel delicato frangente.
Nulla da fare. Lo sgombero inizia, e la rissa porta subito ad un clima incandescente, con tensioni e scontri dapprima verbali, poi fisici, che si concludono con la caduta di uno dei civili presenti dal balcone, che rimane gravemente ferito, fino a morire durante il trasporto in ospedale.
Da quel momento, per la squadra inizia lodissea per cercare di fornire ognuno una versione coerente dei fatti, e poterne uscire indenni. Dall'altro lato, quello degli sfrattati e dei loro numerosi sostenitori, il tentativo di documentare in rete l'atto della polizia, impegnata ad uno sgombero forzato, e dunque per forza di cose attuato con una certa intransigenza e violenza.
Di fronte ad una stampa che si adopera a tutto fuorché a contenere il termini del conflitto, ad un ufficio di ispettori impegnato ad esaminare il caso anche ricorrendo a microchops e spie per decifrare i discorsi realmente occorsi tra i colleghi poliziotti loro colleghi, si dipana una matassa ingarbugliata in cui risulta sempre più difficile ed artificioso distinguere il bene dal male, l'azione spropositata dal semplice obbedire ad un ordine che non si è voluto modificare nei termini o nelle tempistiche.
Le prime due puntate del serial che ha coinvolto l'affermato ed assai promettente regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen, promettono decisamente bene quanto a tensione e capacità di andare a fondo di una vicenda spinosa in cui appare difficile, se non impossibile, discernere il bene dal male, quando l'umanità illuminata e sorretta da un solido senso del dovere e della giustizia, impone a due parti di scontrarsi per difendere, ognuna, il suo sacrosanto diritto, a sopravvivere da una parte, e ad obbedire ad un ordine impartito dai propri superiori, dall'altra.
Sperando che la serialità non annacqui una vicenda partita molto bene e condotta nel rispetto di una narrazione incalzante, le premesse di questo serial fanno decisamente ben sperare, ed annoverano in zona riuscita anche questa ulteriore esperienza creativa del bravo Sorogoyen.
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