2 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
MINI SERIE TV
VISTA SU NETFLIX NEL GENNAIO 2022
La drammatica parabola esistenziale, dall’infanzia fino alla maggiore età, di una formidabile campionessa di scacchi. Beth Harmon impara a manovrare sulla scacchiera nella penombra dello scantinato dell’orfanotrofio in cui trascorre alcuni anni della sua vita, fino a diventare la più forte giocatrice del mondo. A insegnarle i segreti degli scacchi e il galateo da competizione, è un oscuro e scontroso custode, il signor Shaibel (il caratterista Bill Camp, nel 2019 nel cast di Joker), che resterà per lei una sorta di padre adottivo. Sarà in conseguenza della morte del suo mentore che Beth elaborerà i propri lutti e si libererà dal vizio degli psicofarmaci e dell’alcol.
L’eroina creata dalla fantasia dello scrittore Walter Tevis e sceneggiata per la bellissima serie Netflix La regina degli scacchi (titolo originale The Queen's Gambit, il ‘gambetto di donna’, che sarebbe uno degli innumerevoli schemi utilizzati per avviare una partita di quello che è considerato il gioco più difficile di tutti) dallo stesso regista Scott Frank, è personificata dall’ex modella statunitense (con passaporto britannico) Anya Taylor-Joy, conosciuta in particolare grazie al ruolo da protagonista in Split (2016, di M. Night Shyamalan). La sua Beth è un a ragazzina prodigio, costantemente in lotta con i demoni del passato (il suicidio della vera madre dal quale lei si salva per miracolo) a quelli del presente, come la crescita fra le insidie psichiche di un orfanotrofio, la tormentata adozione da parte di una coppia in disfacimento, il tribolato rapporto con gli uomini, nel quale è incapace di ritrovare la stessa passione che invece la travolge quando ha a che fare col mondo degli scacchi. Quella di Anya Taylor-Joy è un’interpretazione solida e sempre credibile, per come la giovane interprete riesce a caratterizzare un personaggio diviso tra i successi della vita da campionessa e le delusioni sentimentali che le riservano le vicende private.
La regia di Frank ha il merito di dar vita a un filmone di circa sei ore (sette puntate della durata di circa un’ora ciascuna, più o meno), compatto e lineare, mai lento o noioso ma anzi sempre puntato sul fulcro della storia e appassionante. L’immedesimazione ottenuta con la protagonista, travalica le differenze di sesso e interessi e coinvolge chiunque per come ci mostra la vita in svariati suoi aspetti. L’ambientazione negli anni Sessanta del secolo scorso è resa in modo pregevole dalla scelta dei costumi, di oggetti e automobili, dei brani musicali che hanno segnato un’epoca indimenticabile.
Consigliato a tutti, La regina degli scacchi si guarda d’un fiato senza ripensamenti. Voto 8,8.
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