2 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Petra. Ligure. (Lo so, l'ho già usata: ma a me fa sempre tanto, tanto ridere.)
La seconda stagione di “Petra”, la serie scritta (traendola dai romanzi che Alicia Giménez-Bartlett ha dedicato all’omonima ed ossimorica ispettrice Delicado della polizia di Barcellona pubblicati in Italia da, ça va sans dire, Sellerio, i cui volumetti compaiono regolarmente con giustificatissimo product placement in campo) da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia con la collaborazione della stessa protagonista Paola Cortellesi (operando un cambio di consonante e di latitudine/longitudine, ma non di mare) e diretta da Maria Sole Togazzi per il circuito Sky (fotografia di Arnaldo Catinari e Davide Leone, montaggio di Walter Fasano e Valentina Mariani, e musiche di Andrea Farri), presa qui brevemente/velocemente in esame, conferma il valore medio espresso nella prima annata: i 4 episodi da 1h20’ ca., giudicandoli tutti insieme, raggiungono la sufficienza e non oltre: si parte in sordina e si prosegue in “crescendo” (**½ → **¾ → ***), senza mai raggiungere quel salto di qualità necessario anche solo per sfiorare la hors catégorie: solo raramente stucchevole, e tutto sommato piacevole, ma nient’altro più.
Paola Cortellesi è brava, ma un paio di ciak in più, se e quando servono… Andrea Pennacchi è spalla di pari valore (ma anche lui non riesce a disinnescare la didascalicità di certe linee di dialogo). Convincente la new entry Manuela Mandracchia. Completa il cast principale Antonio Zavatteri. Partecipazioni di singola puntata rilevanti per Francesco Colella (“3/19”), che potrebbe tornare, Sergio Romano (“Romulus”) e Maurizio Donadoni (“l’Ora di Religione”, “la Terra dei Figli”).
Petra. Ligure. (Lo so, l'ho già usata: ma a me fa sempre tanto, tanto ridere.)
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