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The Kingdom - Il regno

3 stagioni - 13 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 3

  • 2022-2022
  • 5 episodi

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mm40

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Kingdom - Il regno

di mm40
7 stelle

Grazie allo zelante interesse di una simpatica signora di una certa età, fedele appassionata della serie Il regno di Lars von Trier, a venticinque anni di distanza dalla fine di tale serie ritornano le avventure e disavventure tra horror, tensione e commedia dei medici e dei pazienti dell'ospedale di Copenhagen denominato 'il regno'.


Lars von Trier è riuscito dove tanti altri hanno fallito miseramente: ha messo in piedi – per poi minarlo e abbatterlo definitivamente – il sequel di un suo prodotto di successo, peraltro a un quarto di secolo di distanza dall'ultima precedente puntata del lavoro. Eccome se ci è riuscito: in Riget III – Exodus (Il regno III) tornano in scena tutti i principali interpreti ancora in vita della seconda stagione di Riget (1997, mentre la prima era del 1994) e se ne aggiungono alcuni eccellenti: se era scontata la scelta del corpulento e barbuto Nicolas Bro al posto di Jens Okking, nel frattempo defunto, meno prevedibili erano le presenze di Nikolaj Lie Kaas, Mikael Persbrandt, Lars (fratello di Mads) Mikkelsen e Willem Dafoe, con note di merito per i nuovi ingressi (forse) meno noti al pubblico internazionale come Tuva Novotny, Bodil Jorgensen (curiosamente, Karen anche negli Idioti del 1998) e Jesper Sorensen. Udo Kier straconfermato, naturalmente. Cosa funziona di meno? Probabilmente la scrittura (del regista e di Niels Vorsel) caotica e stratificata, che aggiunge e aggiunge senza soluzione di continuità, facendo spesso perdere il fiato allo spettatore – in tal modo la visione dei cinque episodi a distanza di giorni o settimane rischia di diventare davvero ardua. Cosa funziona alla grande, invece? La struttura di fondo della trama, le caratterizzazioni decise, i momenti apertamente comici disseminati tra scene di pura tensione o smaccatamente horror; certe idee architettate per svecchiare e dare nuova linfa, inoltre, fanno assolutamente il loro dovere: si pensa qui, per esempio, ai bambini down in cucina che commentavano – aiutando a fare il punto sulla storia – le prime due stagioni, sostituiti qui da un uomo malato di Hutchinson-Gilford (la malattia che fa invecchiare precocemente) e da un robot; oppure, più semplicemente, dall'incipit burrascoso in odore di demenziale nel quale un'attempata fan delle prime due stagioni de Il regno si intrufola di soppiatto nell'ospedale danese per sentirsi dire che... era tutta fantasia, Lars von Trier è solamente un disgraziato che ha gettato discredito sulla clinica. Ineluttabile l'annosa e intramontabile querelle tra Svezia e Danimarca, che ripercorre come un filo rosso anche questa stagione; che si tratti dell'ultima, poi, è abbastanza scontato: per non correre minimamente il rischio di ripensarci, questa volta Lars ha fatto in modo che tutti i protagonisti morissero entro la fine dell'ultima puntata e l'ospedale sprofondasse all'inferno per mano di Satana in persona (bizzarra la scelta dell'interprete del Signore del Male). Dovrebbe bastare così. 7,5/10.

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