1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Clancy usa un simulatore di universi per proiettarsi in mondi paralleli in cui intervistare gli abitanti per la sua trasmissione. Amante delle droghe, del bere e dell'ozio, Clancy dimentica di fare manutenzione del simulatore, cosa che rischia di costargli cara.
Duncan Trussell - comico, attore e autore - affronta con The midnight gospel la sua prova più personale e ambiziosa: pur avendo scelto la forma dell'animazione, non si tratta affatto di un prodotto per bambini, né tantomeno spensierato, anzi: nelle otto puntate della serie il protagonista Clancy attraversa situazioni sanguinolente, estreme e atroci affrontando contenuti del massimo spessore come l'anima, il dolore, l'amore, la famiglia, la morte e, non ultimo, il senso della vita. In tutto ciò Trussell scrive le sceneggiature degli episodi (insieme a Mike L. Mayfield e a Pendleton Ward) e presta la voce al protagonista, un ragazzo dedito allo sballo e all'ozio che prende man mano coscienza delle sue responsabilità. Si tratta insomma di un viaggio esteriore (nella simulazione) e soprattutto interiore, di un percorso di crescita e di maturazione che ha, al di là di qualsiasi dubbio, una prepotente base autobiografica, tanto che nell'episodio conclusivo Clancy diventa Duncan e colloquia con la sua vera madre. La durata media delle puntate è poco sopra ai venti minuti, tranne l'ultima che raggiunge i trentasei; il ritmo è sempre altissimo e le idee abbondano - fra ironia, avventura, splatter e poesia - tanto che risulta difficile riuscire a cogliere tutto il quadro d'insieme (immagini e parole, azioni e riflessioni) al primo colpo: una seconda visione della serie è altamente consigliabile. 8/10.
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