1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Defending Jacop (conosciuto in Italia anche come In difesa di Jacob) è una miniserie in otto episodi prodotto da Apple TV, scritto da Mark Bomback basandosi sull’omonimo romanzo di William Landay e diretta da Morten Tyldum.
La serie racconta le vicende della famiglia Barber, del padre Andy, assistente procuratore distrettuale di una piccola cittadina del Massachusetts, la moglie Laurie e il figlio quattordicenne Jacob. Una tranquilla famiglia della periferia americana, benestante ma modesta, apparentemente felice e senza problemi. Tutto il cambia quando il figlio viene accusato dell’omicidio di un compagno di scuola e il loro mondo si trasforma in un inferno, tra indagini della polizia, avvocati e i mass media a trasformare la triste vicenda in uno spettacolo mediatico, con la verità e la menzogna che si mescolano fino al dubbio, atroce e deflagrante, che il loro figlio potrebbe davvero essere colpevole.
La trama probabilmente non sarà originalissima ma Defending Jacob si rivela comunque un’ottimo family drama, più che un giallo un thriller che punta invece tantissimo sull’introspezione psicologica dei suoi protagonisti, che vuole raccontare un’esperienza terribile e di come questo possa travolgere qualsiasi certezza e l’esistenza di chiunque, non importa se colpevoli o innocenti.
La violenza lascia sempre un segno indelebile su chiunque ne venga coinvolto.
E gli autori, piuttosto che a risolvere il giallo, si focalizzano su come la famiglia reagisce a questo dramma, su come stravolga la loro vita ma, soprattutto, insinua il dubbio su cosa si nasconde dietro all’omicidio e sui comportamenti sospetti di un figlio adolescente taciturno e indolente, dubbi su una possibile colpevolezza che non vogliono ammettere ma che alimenta anche quelli degli stessi spettatori.
Un genere crime/dramma che riesce a sfruttare a dovere un’atmosfera angosciante e plumbea grazie a una fotografia fredda, a sottolineare il profondo malessere di una cittadina stravolta dall’orrore, e rafforzato da una cadenza lenta e dai toni sommessi, come anche dai silenzi tormentati dei suoi protagonisti che vuole soltanto che l’incubo finisca il più in fretta possibile.
Brillante la scelta del cast, fondamentale per un progetto che lavora tantissimo con l’empatia (o meno) dei suoi protagonisti, dall’ottimo Chris Evans nei panni di un procuratore che si trova improvvisamente dall’altra parte della barricata (e a ragionare su come ingannare la legge per salvare un figlio che non è più sicuro essere innocente) mentre il ruolo della moglie è affidata alla Michelle Dockery di Downton Abbey, una madre combattuta dall’istinto di difendere comunque suo figlio e un’incertezza sulla sua innocenza che si fa sempre più strada fino a spezzarla.
Azzeccatissima anche la scelta di Jaeden Martell (It) per il ruolo di Jacop, bravissimo e convincente nel raffigurare la gelida apatia di un ragazzino, come molti della sua età, immaturo e insensibile verso gli altri.
Nel cast anche Cherry Jones, Pablo Schreiber, Sakina Jaffrey e J.K. Simmons.
VOTO: 7,5
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