3 stagioni - 54 episodi vedi scheda serie
Non ho seguito Greys Anatomy, New Amsterdam, The good doctor, quindi non mi reputo esperta sul tema delle serie TV in corsia di emergenza, posso però vantare George Clooney come uno dei miei primi ricordi della TV!
Correva l’anno 2001 e vestiva i panni (il camice) del Dottor Ross.
In casa mia era normale guardare serie come E.R. Medici in prima linea o Squadra speciale Cobra 11...anche all'ora dei pasti...insomma contenuti molto adatti a bambini di 6 anni!
Verso il 2004 sono arrivati i vari Distretto di polizia, Squadra antimafia, R.I.S. e allora le serie italiane hanno ripreso il monopolio della TV di casa.
Questa piccola premessa è servita per rafforzare il concetto: nonostante tutte le serie e relativi personaggi ai quali mi sono affezionata nel corso degli anni, DOC mi ha proprio conquistata.
La serie è basata sulla storia vera del Dottor Pierdante Piccioni, il quale in seguito ad un incidente perse i suoi ricordi degli ultimi 12 anni: impossibile non provare empatia per un trauma del genere.
Il protagonista, il Prof. Andrea Fanti, è interpretato da Luca Argentero il quale ha un’ottima capacità di adattarsi ai ruoli di marito, padre, dottore e infine (o inizialmente) primario; l’attore possiede grande espressività e il pubblico – non solo quello femminile – non può che apprezzarlo.
#nonsoloArgentero, intorno al Prof. Fanti ruotano molti attori validissimi come Matilde Gioli, Giovanni Scifoni, Pierpaolo Spollon (tutti volti noti per chi frequenta il palinsesto RAI); le vite private dei colleghi, amici e familiari del professore si intrecciano con le storie e le cartelle cliniche del reparto di Medicina del Policlinico Ambrosiano e questo crea emozioni ma anche attriti e sofferenze.
L’ospedale dove viene ambientata la serie DOC – Nelle tue mani è il sogno di qualsiasi ASL: una struttura nuova, efficiente, attrezzata e all’avanguardia…spero di non offendere nessuno se dico che di questi tempi (sia pre sia post pandemia) pare una vera e propria utopia.
La cura che medici e personale sanitario donano ai loro pazienti è una confortante sensazione per il pubblico a casa.
Essendo la serie trasmessa durante il lockdown ha avuto un riscontro molto positivo in termini di ascolti, ma sono convinta che avrebbe conquistato ugualmente uno share notevole grazie al cast, alla durata degli episodi, ai toni (mai disperati/esagerati) con cui la storia viene raccontata.
Io stessa ho preferito evitare termini da invasata nella stesura della mia recensione: penso davvero che questo sia uno dei prodotti migliori che Luxvide e RAI Fiction potessero produrre, vale veramente la pena imbattersi in questa storia pazzesca.
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